martedì 9 dicembre 2025

Tolstoj Resurrezione. Il principe latifondista chiede la mano alla prostituta e riceve un rifiuto.


 

In genere le persone poste dal destino in una determinata condizione cercano di pensare che essa sia buona. Sicché i ricchi si vantano della loro ricchezza, cioè dei loro furti, i capi militari delle loro vittorie, cioè degli omicidi e dei massacri, i potenti del loro potere, ossia dei propri soprusi. Così vengono pervertiti i concetti del bene e del male. (Parte prima, XLIV p. 148)

 

Anche la Màslova si era formata questa opinione sulla vita e sul proprio posto nel mondo. Era una prostituta, condannata alla galera, e ciò nonostante si era creata una concezione del vivere per cui poteva approvare se stessa  e perfino vantarsi della sua condizione davanti alla gente. Ecco in che consisteva questa concezione: “l'interesse principale di tutti gli uomini, di tutti senza eccezione, -vecchi, giovani, ginnasiali, generali, colti, ignoranti,-sta nei rapporti sessuali con le donne attraenti, e perciò tutti gli uomini, pur fingendo di occuparsi di altre cose, in fondo desiderano questa sola. Ella, che era una donna attraente, poteva soddisfare o non soddisfare codesto loro desiderio, ed era quindi una persona importante e necessaria. Tutta la sua vita precedente e attuale le confermava la giustezza di tale opinione" (p. 149) Tutto il mondo le appariva un’accolita di persone sconvolte dalla brama. E comunque aderiva alle persone che la pensavano come lei per non perdere la sua importanza. Con quelli dai pensieri e dai gusti troppo diversi dai nostri non abbiamo niente da dire e da fare insieme.  

 

 Dimitri decide di chiederle di sposarlo.

 

Il giorno stabilito si recò dall’avvocato Fanarin che abitava in un appartamento sontuoso. Era “arredato con il lusso costoso che si trova solo presso la gente arricchita improvvisamente e testimonia che il denaro è stato guadagnato senza fatica” 151. Cfr. la chiacchierata dei liberti nel Satyricon.

Dimitri vuole ottenere la cassazione della condanna della Màslova e cerca una raccomandazione ma non trova quella giusta.

Quindi torna nel carcere per fare la sua proposta di matrimonio alla ragazza. Prima le fa firmare il ricorso preparato dall’avvocato.

Poi la osserva: la vede sciupata e ne prova pietà. Se il ricorso non verrà accolto si chiederà la grazia: “Faremo tutto quanto si può”.

Katiuša dice che l’avvocato d’ufficio sapeva solo farle dei complimenti. Si attacca al proprio fascino come alla zattera della salvezza.

Dimitri le chiede di nuovo perdono e aggiunge: “ho deciso di sposarti. Sento che davanti a Dio devo farlo”  I XLVIII, p. 162.

 “Che c’entra Dio? Che Dio? Se allora vi foste ricordato di Dio…” proruppe e si fermò con la bocca aperta. Le risposte di Katiuša sono sempre appropriate. L’alito però le puzzava di alcol.

Comunque la ragazza risponde con un rifiuto deciso: “sì sono ubriaca ma so quel che dico. Io sono una galeotta, e voi siete un signore, un principe, perciò non venire a sporcati con me. Vattene dalle tue principesse. La mia tariffa è dieci rubli”.

Dimitri insiste: “mi sento colpevole verso di te”

La ragazza gli fa il verso e aggiunge: “Allora non ti sentivi colpevole e mi ficcasti quei cento rubli in seno. Erano la tua tariffa”. Bella risposta.

Penso che l’uomo non solo si sente in colpa ma è pure affascinato da questa giovane donna che trova più autentica e più attraente delle commedianti della sua casta che prima lo annoiano poi lo disgustano come la fidanzata e l’amante dalle quali sta fuggendo.

Dimitri dunque insiste, prende la mano di Katiuša ma lei gliela strappa e grida “sfigurata dal furore: ‘Tu vuoi salvarti per mezzo mio: hai goduto di me in questa vita, per mezzo mio vuoi salvarti nell’altra! Mi fai ribrezzo, coi tuoi occhiali, col tuo grasso muso schifoso. Vattene! Vattene!- gridò scattando in piedi’ ”.

Il secondino si avvicinò: che cos’è questo baccano?

Il principe intercede per lei, la ragazza sedette di nuovo e lui  insiste ancora.

Ma Katiuša non cede: “Che? Volete sposarmi? Ma questo non sarà mai. Piuttosto mi impicco! Capito?”

“Comunque sia, ti assisterò”

“Questo è affar vostro. Ma da voi non mi occorre nulla. Ve lo dico sul serio. Oh perché non sono morta allora!”, soggiunse, e scoppiò in un pianto straziante.

Questa prostituta ha lo stile di una principessa. La avvicino a Polissena la figlia di Priamo nell’Ecuba di Euripide e pure alla primogenita di Agamennone nell’ Ifigenia in Aulide.

Nechljùdov non poteva parlare: anche lui piangeva.

Il secondino la riporta nella camerata dove dormiva. Una vicina di tavolaccio le disse che aveva trovato la cuccagna: “i ricchi possono tutto”.

La ragazza non risponde e pensa ricordando quello che aveva cercato di obliare in quanto troppo doloroso.

La sera comprò dell’altra acquavite e si ubriacò insieme con le sue compagne” (p.  163)

 

Bologna 9 dicembre 2025 ore 14, 43 giovanni ghiselli

 

 

p. s.

 

 La prossima conferenza sarà su Tolstoj il 15 dicembre dalle 17 alle 18, 30.  Chi vive a Bologna può venire; per gli altri metto qui sotto il link

Trascrivo il messaggio inviatomi dall’amico Claudio che prepara le serate  nella biblioteca

 

Ciao Giovanni

ho già inserito anche questo pdf insieme a tutti gli altri sul sito:

https://www.bibliotechebologna.it/events/alle-origini-del-novecento-voci-e-visioni-della-grande-letteratura-europea

 

abbiamo anche già il link dell'incontro del 15 dicembre:


Link alla videochiamata: https://meet.google.com/tij-mynh-prk

 

Ciao

Claudio Caprini

Biblioteca "Natalia Ginzburg"

Settore Biblioteche e Welfare culturale | Comune di Bologna

Via Genova 10 - 40139 Bologna 

tel. 051/466307 

www.bibliotechebologna.it

 

 

 


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