venerdì 12 dicembre 2025

Lucrezio De rerum natura, I vv. 599- 614. traduzione e un poco di commento.


 

E poi siccome esiste un’estremità appuntita

di quel corpuscolo che già i nostri sensi non possono

 percepire, questa certamente è priva di parti

ed è fatta di materia minuscola e non è mai stata

distinta da sola né potrà esserlo in seguito

poiché essa è parte unica e basilare di un’altra,

quindi altre e altre simili parti in fila 605

a ranghi serrati riempiono la materia del corpo,

e queste parti siccome non possono esistere sole, è d’uopo

che restino strette in unità da dove non possano in nessun modo staccarsi./

Sono dunque di compatta omogeneità gli elementi primordiali

che serrati  strettamente in minime parti  formano unità  610

non riunite dall’aggregazione di quelli

ma piuttosto possenti per eterna omogeneità,

da dove la natura non lascia che nulla si strappi

o si tolga conservandoli intatti come semi alle cose. 614

 

L’atomo insomma è composto di parti minime inseparabili e non percepibili come la sua punta. Lo prescrive già Epicuro nella Lettera a Erodoto (56)

 

Bologna 12 dicembre 2025 ore 16, 25 giovanni ghiselli

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