L’ottimo collega e amico Alessandro mi ha inviato il testo di Plutarco che non possiedo e ora vi mando una mia traduzioni di queste parole greche:
“ὁ γὰρ Τιβέριος πρὸς καλὴν ὑπόθεσιν καὶ δικαίαν ἀγωνιζόμενος λόγῳ καὶ φαυλότερα κοσμῆσαι δυναμένῳ πράγματα, δεινὸς ἦν καὶ ἄμαχος, ὁπότε τοῦ δήμου τῷ βήματι περικεχυμένου [5] καταστὰς λέγοι περὶ τῶν πενήτων (ORF 149 Malc.4`3), ὡς τὰ μὲν θηρία τὰ τὴν Ἰταλίαν νεμόμενα καὶ φωλεὸν ἔχει, καὶ κοιταῖόν ἐστιν αὐτῶν ἑκάστῳ καὶ κατάδυσις, τοῖς δ' ὑπὲρ τῆς Ἰταλίας μαχομένοις καὶ ἀποθνῄσκουσιν ἀέρος καὶ φωτός, ἄλλου δ' οὐδενὸς μέτεστιν, ἀλλ' ἄοικοι καὶ ἀνίδρυτοι μετὰ τέκνων πλανῶνται καὶ γυναικῶν, οἱ δ' αὐτοκράτορες ψεύδονται τοὺς στρατιώτας ἐν ταῖς μάχαις παρακαλοῦντες ὑπὲρ τάφων καὶ ἱερῶν ἀμύνεσθαι τοὺς [6] πολεμίους· οὐδενὶ γάρ ἐστιν οὐ βωμὸς πατρῷος, οὐκ ἠρίον προγονικὸν τῶν τοσούτων Ῥωμαίων, ἀλλ' ὑπὲρ ἀλλοτρίας τρυφῆς καὶ πλούτου πολεμοῦσι καὶ ἀποθνῄσκουσι, κύριοι τῆς οἰκουμένης εἶναι λεγόμενοι, μίαν δὲ βῶλον ἰδίαν οὐκ ἔχοντες“ (Vita di Tiberio Gracco (9, 4-6) ”.
Infatti Tiberio lottando per un fine bello e giusto con un’eloquenza capace di rendere ornate faccende anche di minor conto, era straordinario e invincibile, quando salito sulla tribuna circondato dalla folla parlava per i poveri, dicendo che le fiere che abitano l’Italia hanno un covo e ciascuna di loro possiede un covile e un rifugio, mentre a quelli che combattono e muoiono per l’Italia non spetta nient’altro che l’aria e la luce, ma piuttosto senza casa e senza fissa dimora vanno errando con i figli e le mogli, e i
comandanti ingannano i soldati nelle battaglie esortandoli a tenere i nemici lontano dalle tombe e dai santuari; però di fatto nessuno ha un altare patrio, né una tomba con gli antenati tra tanti Romani, ma combattono e muoiono per il lusso e la ricchezza di altri, e si dice che sono signori del mondo mentre non hanno una sola zolla propria.
Questo inganno è tuttora vigente in ogni guerra. Ha scritto bene Brecht
La guerra che verrà
Non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame hungerte. Fra i vincitori
faceva la fame hungerte la povera gente ugualmente auch-
Bologna primo dicembre 2025 ore 18, 20 giovanni ghiselli.
p. s.
Penso ai tanti poveri ragazzi Ucraini e Russi mandati a morire. E qui in Italia, come pure in altri paesi europei, diversi parassiti velenosi predicano ogni giorno perché quella guerra continui a oltranza. A costoro rispondiamo in coro : “andateci voi”.
p. s.
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