giovedì 31 agosto 2023

Altri morti sul lavoro. La causa più vera.


 

Oggi sono sei. Ripeto quanto ho già scritto sulla causa e aggiungo qualcosa a quanto ho già scritto e detto.

 La causa prima è il fatto che la scuola non funziona più. Non insegna a lavorare, non insegna a vivere. I giovani non ricevono un’educazione che sia un viatico verso a una vita davvero umana.

Quando la scuola non funziona, nulla funziona più.

 

Un’aggiunta. La decadenza per lo meno numerica del liceo classico con la mancata conoscenza del latino e del grecom cioè senza la piena comprensione della stessa lingua italiana, aggrava l’ignoranza della storia, della letteratura, della filosofia, e di tutte le materie compresa la matematica.

Questa infatti insegna una logica astratta, staccata dalla vita, almeno come la insegnavano a me, non certo bene.

Dalle materie letterarie e soprattutto dal greco e dal latino, le più importanti nel liceo classico di allora (1958-1963 Terenzio Mariani di Pesaro) ho imparato non solo le regole e la logica necessaria per tradurre i testi ma anche la cortesia, la delicatezza, la buona educazione necessarie per vivere umanamente, non ferinamente. Del resto la logica e la conoscenza dei tecnicismi della lingua non bastavano nemmeno per tradurre. Era necessaria l’intuizione per capire un testo, la sensibilità per amarlo e comprendelo a fondo.

In casa mia non girava nemmeno un giornale quotidiano, ma quando la professoressa assegnava un brano difficile di greco prendevo 9 quando pochissimi altri arrivavano al sei.

Il greco, e il latino già dalle medie Lucio Accio (1955-1958),  non solo hanno accresciuto le mie conoscenze ma anche ingrandito e potenziato la mia sensibilità. Già a tredici anni mi spingevano a primeggiare impiegando tutte le forze per valorizzare le mie capacità. Amor proprio che poi si è esteso sul prossimo: donne, uomini, allievi, giovani e vecchi. Chi non fruisce di un insegnamento di umanità non si cura degli altri.

Li lascia morire o addirittura li fa morire.

Pesaro 31 agosto 2023 ore 17, 18  giovanni ghiselli

p. s

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