domenica 13 agosto 2023

T. Mann. I Buddenbrook. 7

T. Mann
I Buddenbrook. Parte Terza I capitolo

Grünlich va a trovare i Buddenbrook e il console lo presenta a moglie e figli quale “mio ottimo collega di affari”. A ogni nome costui risponde con un inchino. L’ospite nota che Tony “ la signorina gli puntava addosso quello sguardo freddo con cui le ragazze squadrano e misurano le persone nuove con un’espressione che sembra continuamente pronta a tramutarsi in disprezzo”.  60
Il disprezzo e il disgusto della signorina per il collega del padre è già preparato, ma la poverina sarà indotta dalla famiglia a sposare quest’uomo che non le piaceva. Tony lo ascolta  e lo giudica con notevole spirito critico. “ Pensava: “Come conosce bene i miei genitori! Dice loro quello che desiderano sentire!”. Questa critica vale in tutti i casi di adulazione da prosseneta. Fazio televisivo faceva sempre così con tutti.
Il console esprime un’opinione contraria allo studio del greco e del latino: “Ci sono tante altre cose serie e importanti, nonché necessarie, per la preparazione della vita pratica”.
 
La vita pratica non è quella dei mercanti che porta all’infelicità.
 
Il cultus che Properzio apprezza non è quello mercatus.
La natura fa vedere e sentire dei veri capolavori non artificiali: la terra formosa esprime splendidi colori (I, 2, 9), l'edera sale più rigogliosa da sé (v. 10), come nell'età dell'oro[1], "et volucres nulla dulcius arte canunt" (v. 14) e gli uccelli cantano più dolcemente senza arte.  Questo topos si trova anche nel Vangelo secondo Matteo:"Et de vestimento quid solliciti estis? Considerate lilia agri quomodo crescunt: non laborant neque nent. Dico autem vobis quoniam nec Salomon in omni gloria sua coopertus est sicut unum ex istis" (6, 28), e quanto al vestire perché vi affannate? Considerate come crescono i gigli dei campi: non si affaticano e non filano. Eppure vi dico che neppure Salomone in tutta la sua gloria è stato coperto come uno di loro.
Properzio non crede che Amore né Venere rimangano incantati davanti alle grandi ricchezze né che queste possano rendere felice chi è infelice nell'amore:"Nescit amor magnis cedere divitiis…Nam quis divitiis adverso gaudet Amore?/Nulla mihi tristi praemia sint Venere!…Quae mihi dum placata aderit, non ulla verebor/regna vel Alcinoi munera despicere " (I, 14, 8, 15-16, 23-24), Amore non conosce il cedimento davanti alle grandi ricchezze…Infatti chi può godere delle ricchezze se Amore è contrario? Non voglio avere tesori se Venere è corrucciata!…Invece finché lei mi sarà accanto, non temerò alcun potere, non esiterò a disprezzare perfino i doni lussuosi di Alcinoo.
 
 Grünlich non ha dubbi e approva subito: “Lei mi ha prevenuto signor console. Oltre tutto ricordo di avere trovato in quelle orazioni alcuni passi addirittura scandalosi”
Avrebbe fatto bene a trovare e ricordare alcuni passi per attirare l’attenzione benevola di Tony.
Seguì una pausa durante la quale Tony pensò: “Adesso tocca a me”.
Grünlich infatti la guardava. Poi si rivolse alla madre: “Osservi come il sole illuminano i capelli della signorina. No ho mai visto capelli così belli”, disse poi estasiato e guardando in alto, come se discorresse con Dio o col proprio cuore”
Niente di più sbagliato: il corteggiamento va fatto in maniera diretta da solo a sola e soltanto se è stato incoraggiato o almeno permesso.
Grünlich poi si congedò.  “Un ragazzo simpatico” commentò il console.
“A me pare sciocco” si permise di osservare Tony calcando sulla parola.
Il padre difende il pretendente della figlia che a lui va bene: “E’ un buon cristiano, un uomo capace, attivo, educato, e tu, Tony, che hai diciotto, anzi quasi diciannove anni, sei una signorina verso la quale si è comportato con garbata galanteria e proprio tu dovresti frenare la tua smania di criticare.
 
III, 2
Un paio di giorni dopo il corteggiatore maturo eppure imbecille torna all’attacco incontrando Tony che ritornava da una passeggiata
Dice alla ragazza: “ho sentito dolorosamente la sua mancanza. Ma come sono felice di avere almeno il piacere di incontrarla!””. Una frase del genere se non viene autorizzata da chi la riceve appare ridicola o ripugnante.
 “La signorina Buddenbrook si era fermata perché Grünlich aveva cominciato a parlare; ma i suoi occhi che si erano socchiusi  diventando improvvisamente scuri, non lo guardarono più in alto del petto, mentre le labbra si atteggiavano a quel sorriso ironico e spietato con il quale le ragazze misurano e ripudiano un uomo”
Cercava una frase abile, spiritosa, precisa, che al tempo lo ferisse e incutesse rispetto.
Il piacere è tutto suo!”, disse  tenendo sempre lo sguardo fisso sul petto di Grünlich, e dopo avere scoccato quella freccia sottile e avvelenata, lo piantò lì, arrovesciò la testa, e, rossa d’orgoglio per quella sua eloquenza sarcastica, se ne andò verso casa dove le dissero che quell’uomo era stato invitato per la domenica successiva a mangiare l’arrosto di vitello pagina pagina 63. Continua
Al primo congedarsi di Elena reagii riuscendo ad attirare la sua attenzione con una battuta di eleganza sarcastica e letteraria. Quando mi chiese se poteva smettere di ballare con me e tornare al suo tavolo, le risposi  con un sorriso: “Va bene: io ti saluto, se tu ti accontenti”. Avevo in mente un verso del poema satirico di Machiavelli L’asino d’oro.

Pesaro 13 agosto 2023 
giovanni ghiselli ore 17, 15

p. s.
Tra un po’ andrò a vedere Adelaide di Borgogna.  

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[1] Cfr. Virgilio, ecloga IV, vv,18-20.

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