lunedì 21 agosto 2023

Intorno a Roberto Vannacci IV parte.


 

Su “la Repubblica” di ieri, 20 agosto 2023, a pagina 9 c’è un articolo intitolato:

"Io, ufficiale omosessuale

 per anni ho dovuto fingere

Ma il clima ora è cambiato".

 

Segue un’intervista al militare finalmente autorizzato a dire quali sono i propri gusti e le proprie opinioni. Lui autorizzato, Vannacci invece punito. Nel clima cambiato rimangono dunque, anzi crescono di numero, le opinioni proibite.

 

Il militare omosessuale intanto dice che un ufficiale non deve esternare le sue idee politiche.

Ricordo che il Pericle di Tucidide afferma che gli Ateniesi considerano non pacifico bensì inutile chi non si occupa di politica, cioè della vita della polis.

Quando iniziai a insegnare, il preside Umberto Zanini mi disse: “si ricordi che a scuola non si fa politica e che il compito dell’educazione spetta alle famiglie, non a lei.”

Durante il servizio militare fui trasferito da una caserna dove con una gara podistica ero entrato nella compagnia atleti, in un’altra detta degli sciacquini dove lavavo pentole e piatti poi facevo la guardia di notte. Questo perché avevo detto a un commilitone che non mi piaceva fare il servizio militare in un esercito al servizio della borghesia invece che del popolo. Ero e sono ancora per un comunismo aristocratico, cioè umanitario e umanistico, mentre chi vuole impedire il discorso politico è un fascista, anche se omosessuale.

L’ufficiale gay accusa il superiore, il generale Vannacci di un altro crimine: ha scritto “che in Russia si sta bene”. Anche questo oggi è proibito.

Un ufficiale gentiluomo non dovrebbe fingere, invece costui confessa: “Prima ho fatto finta di essere etero, sentivo molte battute sui gay ma come avviene ovunque”. Ora che è sdognato invece: “Magari senza vestiti sgargianti vado ai Pride, un diritto in più per una categoria è un diritto per tutti”.

Questo può essere vero ma al generale Roberto Vannacci è stato negato il diritto di scrivere quanto pensa.

Sentiamo ancora il rancore del gay. L’intervistatore matteo Pucciarelli domanda: “Tornando a Vannacci: averlo trasferito, tolto dal comando. È abbastanza?

Sentiamo che cosa ha risposto l’Anonimo “Lo chiameremo Andrea. E’ un ufficiale che lavora in un comando dell’Esercito, nel quale presta servizio da oltre 30 anni con molte missioni all’estero. Un veterano insomma, e in carriera. Aggiungiamo un particolare di non poco conto: omosessuale dichiarato”. Il nome vero però non è dichiarato.

Ecco la risposta rancorosa dell’anziano gay: “Parliamoci chiaro: di fatto la sua carriera militare finisce qui. Questo non è stato un esito disciplinare ma un provvedimento opportuno, poi leggo che ci sarà una commissione che proporrà una eventuale sanzione. Si va da una consegna di rigore fino alle sanzioni di Stato”

Davvero ufficiale gentiluomo che si nasconde dietro l’anonimato e infama e calpesta un superiore già caduto sotto i piedi di chi non sopporta la diversità di opinione rispetto alla “ortodossia” imposta e accettata dai più.

 

Pesaro 21 agosto 2023 ore 10, 19. giovanni ghiselli

p. s.

Ho sempre pagato molto cara l’espressione diretta e firmata delle mie idee. Non condivido quelle di Vannacci ma sento il dovere di scrivere l’apologia di questo generale che è stato punito per quanto di inusuale pensa. Inusuale, irregolare e quasi tutto abnorme ma la libertà di pensare, scrivere e parlare non deve essere punita. La sua come la mia.

 

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