domenica 15 ottobre 2023

La resurrezione della vita.


 

Anche quest’anno mi sono commosso, e, genuflesso, ho pregato davanti al miracolo della resurrezione.

 

Vagavo in bicicletta osservando i campi con la speranza di vedere la resurrezione del grano che prefigura la mia.

 Ho affrontato una salita pur incerottato e fasciato per propiziare il miracolo: invano.

Pedalavo quindi in pianura oramai stanco e rassegnato ma ad un tratto il campo che cercavo con i fili del grano in erba disposti su file bene allineate mi è venuto incontro. Per ringraziare il segno della terra e del cielo ho affrontato un’altra salita con le forze residue.

Poi sono tornato su quel campo, ho accarezzato quelle creature risorte e ho pregato: “la vostra tomba è diventata una culla e un altare: “ecco io mi prostro/o benedetti al suolo” e non mi sono saziato di lacrime, tanto era una via di campagna e non passava nessuno a darmi dell’ubriacone.

 

Ripeto questo rito tutti gli anni quando vedo risorgere il grano.

 

Sono un vecchio vagabondo, pieno di cerotti, quasi sempre affamato e affaticato per la frugalità e l’ascesi tanto fisica quanto mentale che mi impongo ogni giorno con dura disciplina.

 Talora alcuni giovani, ragazze e ragazzi, mi danno la baia rinfacciandomi perfino l’età: “Tiresia decrepito”, mi gridano, ma tu veramente non sei nemmeno un profeta”

Sto al loro gioco e rispondo“Mi chiamo Giovanni e ho visto il mio capo portato sopra un vassoio, ma è vero: non sono un profeta. Però ho presofferto molto e ho gioito assai pedalando poi passando le notti sulle terrazze dei poveri ostelli di Tebe, di Delfi,  di Olimpia, di Micene da dove non avevo la veduta tronca a osservare le stelle e i pianeti per correggere le circolazioni turbate del mio cervello adeguandole ai  circuiti celesti”. A sentire queste parole i giovani buoni si commuovono e mi invitano a bere, mangiare, magari anche a  cantare e danzare con loro. E ne sono felice.

 

Bologna 15 ottobre 2023 ore 18, 48 giovanni ghiselli

p. s.

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