sabato 7 ottobre 2023

Sono studioso e povero e non protetto e ferito, tuttavia reagirò

Il mito di Procne, altra infelicissima sposa, Filomela, Tereo e il mio incidente di ieri.
Virgilio, Ovidio, Shakespeare, T. S. Eliot. I classici parlano di noi.
 
Il nome di Filomela che abbiamo trovato (Georgica  IV , 511) per indicare l'usignolo  richiama precisamente il mito dell'infelice principessa figlia del re ateniese Pandione, di sua sorella Procne, e del marito di questa, Tereo che violentò la cognata, la recluse e le tagliò la lingua. Ma la disgraziata informò la sorella facendole pervenire una tela dove aveva ricamato, a lettere scarlatte su fondo bianco ("purpureas notas filis intexuit albis"[1] ) la sua dolorosa storia, racconta Ovidio.
 "Alla smodata violenza del barbaro si oppone così l'astuzia della cultura"[2]. Quindi Procne, per punire il marito, aiutata dalla sorella, uccise il loro figliolo Iti e lo diede da mangiare al barbaro Tereo.
Alla fine questo tentò di ammazzare la moglie e la cognata, ma i tre sciagurati vennero trasformati in uccelli,  in usignolo appunto Filomela, in rondine Procne e in upupa Tereo.
 Un mito che "ebbe una straordinaria fortuna: Shakespeare, ad esempio, lo tenne certamente presente nella composizione del Tito Andronico , che utilizza in larga parte elementi di questo intreccio"[3].  
Ne fa un lungo racconto in esametri Ovidio nelle Metamorfosi [4] (VI, 426-674) cui allude Eliot per significare la decadenza del mito nella ricezione degli uomini moderni:"The change of Philomel, by the barbarous king/So rudely forced; yet there the nightingale/Filled all the desert with inviolable voice/And still she cried, and still the world pursues,/'Jug Jug' to dirty ears " (The Waste Land , vv. 99-103), La metamorfosi di Filomela, dal barbaro re così brutalmente forzata; eppure là l'usignolo riempiva tutto il deserto con voce inviolabile, e ancora ella piangeva e ancora il mondo continua 'Giag Giag' a orecchie sporche.
Il canto della voce inviolabile di Filamela-usignolo è degradato e dissacrato, poiché suona oramai solo naturalisticamente come un "Jug Jug" per le orecchie inquinate del mondo contemporaneo.
La ragazza della storia di Ovidio, dopo essere stata brutalmente violentata dal cognato invoca i numi e chiama a raccolta le proprie forze perché il barbaro infame subisca la punizione meritata:"Si tamen haec superi cernunt, si numina divum/sunt aliquid, si non perierunt omnia mecum,/quandocumque mihi poenas dabis. Ipsa pudore/proiecto tua facta loquar: si copia detur,/in populos veniam; si silvis clausa tenebor,/implebo silvas et conscia saxa movebo" (Metamorfosi, VI, 542-547), se però quelli che stanno là sopra vedono queste atrocità, se la potenza degli dèi ha qualche valore, se non è morta tutta con me, una volta o l'altra mi pagherai il fio. Io stessa, gettato via il pudore dirò le tue infamie: qualora ne abbia la possibilità, verrò tra le genti; se sarò tenuta chiusa tra i boschi, riempirò le selve e commuoverò i consapevoli sassi.
 
Nel mondo antico si commuovono i sassi per la compassione delle sciagure umane; nel moderno le orecchie sporche degli uomini sentono solo il fruscìo o il tintinnìo del denaro.
 
Sono pieno di ferite, contusioni, ematomi. Nella tarda mattinata andrò al pronto soccorso per farmi medicare e sapere se ho delle fratture. Poi andrò a sporgere una denuncia contro quel “probiviro della strada” che guidando l’automobile e probabilmente guardando il cellulare mi ha investito  colpendomi alle spalle, mi ha visto a terra insanguinato e invece di soccorrermi mi ha insultato dicendo che ero stato io a investire lui.
 
I classici parlano di noi e ci aiutano a capire
In una recensione all'Ulisse  di Joyce ("Ulysses, Order and Myth", The Dial, nov. 1923) Eliot chiamò mythical method , metodo mitico, questo "maneggiare continui parallelismi tra la contemporaneità e l'antichità...un modo per controllare e ordinare, per dare una forma e un significato a quell'immenso panorama di futilità e anarchia che è la storia contemporanea". Si tratta dunque di una continua collazione tra frammenti della realtà contemporanea e i loro paradigmi mitici che tagliano perpendicolarmente tutta la storia.
  
Sono studioso e povero ma reagirò a tale disumanità e tanta brutalità.
 
Bologna 7 ottobre 2023 ore 8, 50 giovanni ghiselli
p. s.
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[1] Ovidio, Metamorfosi, VI, 577.
[2]M. Bettini, La letteratura latina 2 , p. 690.
[3]M. Bettini, op. e p. citate sopra.
[4] Composte tra il 2 e l'8 d. C.

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