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domenica 7 luglio 2019

Agli "infelici molti" che hanno paura e odiano



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Nel quotidiano “la Repubblica” di oggi (p. 36) Luigi Manconi riporta gli insulti scritti on line da un giovane odiatore di Carola: “Cialtrona”, la chiami. Oppure: “Fottuta pirata straniera”, “Cessa troia”, “riccona comunista”. In qualche caso invochi lo stupro, in altri il carcere, sempre ti auguri che venga punita per aver commesso un crimine intollerabile: quello di soccorrere in mare delle vite che non ti somigliano per nulla.
E tu, cara giovane odiatrice che scrivi: “ma i vestiti non se li cambia mai?”, “La ceretta questa sconosciuta”, “Faccia da culo” (…) voi disprezzate Carola perché la sua immagine sembra costruita ad arte - i capelli rasta, l’abbigliamento dimesso, il tratto spigoloso - per negare il vostro bisogno di normalità”.

Ora aggiungo un commento mio: la paura è il brutto sentimento che scatena il sentimento orribile dell’odio.
 La paura della anomalia appunto, della non ortodossia, la paura della perdita e in definitiva la paura della morte.
Secondo Lucrezio le piaghe della vita come avidità e ambizione sono in gran parte nutrite dal terrore della morte “mortis formidine aluntur” (De rerum natura, III, 64). Infatti il disprezzo e la povertà vengono sentiti come l’anticamera dell’inferno. Allora per ammassare i beni gli uomini fanno le guerre civili, le stragi e odiano e temono le mense dei consanguinei et consanguineum mensas odere timentque (73). Molti macerat invidia (75) sempre per lo stesso timore della morte.
Un timor che induce a rompere i vincoli dell’amicizia e a sconvolgere la pietà.
Di fatto questa spietatezza che proiettiamo sul prossimo, ci rende diffidenti e ostili verso tutti e profondamente infelici. Ricordo anni lontani in cui era diffusa la simpatia tra gli esseri umani: allora, dico dei primi anni Settanta, eravamo tutti meno infelici. Poi le stragi hanno diffuso la paura. Ora lo spauracchio, gli spaventapasseri sono quei poveracci dei migranti, e chi li aiuta, chi salva le loro vite è un mascalzone o una troia comunista. Invero degli immigrati abbiamo bisogno e ne avremo sempre di più.

Manconi riferisce un dato fornito da Tito Boeri e Vittorio Emiliani: “la sola Lombardia avrà bisogno nel prossimo decennio di altri 73.000 tra badanti e colf, e attualmente, in questo settore del mercato del lavoro gli stranieri rappresentano l’82, 9% degli occupati regolari” (ibid.) L’articolo citato si conclude con un appello: “smettete di odiare Carola - o cercate di odiarla un po’ meno - per voi stessi e per quello che immaginate come il vostro futuro”.
Concludo utilizzando un monito di Giocasta ai figli nelle Fenicie di Euripide: mevqeton to; livan, mevqeton (v.584), abbandonate l’eccesso, abbandonatelo. L’eccesso è l’odio reciproco tra i due fratelli Eteocle e Polinice che si ammazzeranno a vicenda. Ricordo questo accorata preghiera materna associandola, magari arbitrariamente, all’explicit del Manifesto del partito comunista di Marx - Engels.
Ecco dunque la conclusione mia: “abbandonate la paura e l’odio. Perderete la vostra infelicità. E avrete una vita migliore da guadagnare”.

Saluti a tutti
gianni


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