Il voto ai razzisti viene
dalla infima borghesia ignorante e dal sottoproletariato lazzarone.
Faccio due esempi. Una tale diceva
che suo padre, professore di liceo, guadagnava quanto un magistrato, e senza
dare ripetizioni. Replicai che noi professori facciamo parte del proletariato
quanto al salario. Ma colei se ne vergognava e insisteva nell’affermare la
propria appartenenza alla buona e onorata borghesia dato che era figlia di un docente
molto ben remunerato dallo stipendio statale.
Un’altra non meno lazzarona
quando le dissi che il suo ex marito, un facchino notturno dal lavoro saltuario, era un
proletario intelligente e simpatico, si offese e sostenne che il padre di sua
figlia non era assolutamente un proletario in quanto aveva un nonno che era
stato un famoso boss della mafia.
Tale Lumpenproletariat costituisce una plebaglia venale, bugiarda e
impudente, priva di coscienza di classe e sempre disponibile a farsi assoldare
dai reazionari e ad associarsi alla violenza nei confronti degli odiati
proletari.
“Quanto al sottoproletariato,
che rappresenta la putrefazione passiva (passive
Verfaulung) degli strati più bassi della vecchia società, esso viene qua e
là gettato nel movimento da una rivoluzione proletaria; ma per le sue stesse
condizioni di vita esso sarà piuttosto disposto a farsi comprare e mettere al
servizio di mene reazionarie”. Parole dei “prometeici” Karl Marx e Friedrich
Engels (Manifesto del partito comunista,
cap. 1 Borghesi e proletari).
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