“ Apuleio (Florĭda. 18 comoedus
sermocinatur, tragoedus vociferatur) differenzia in modo netto la
recitazione degli attori comici e degli attori tragici: di tipo colloquiale l’una, fortemente sostenuta e
incline alla declamazione potente l’altra”[1].
Qualche cosa di analogo dice
Ovidio a proposito dello stile tragico e di quello comico: “Grande sonant tragici: tragicos decet ira
coturnos/ usibus e mediis soccus habendus erit”[2],
i tragici hanno un suono forte: l’ira si addice ai coturni tragici: la commedia
va tratta dall’esperienza quotidiana.
Nessun commento:
Posta un commento