A Carola darei una laurea
honoris causa in Paideia: il suo
esempio è fortemente e nobilmente
educativo. Ha disobbedito a leggi inique con rischio personale, ha contribuito
in maniera determinante a salvare delle vite, non si è esibita in alcun modo,
ha detto solo l’essenziale senza chiedere nulla per sé. La considero un paradigma
da opporre all’ignoranza, alla prepotenza non priva di ipocrisia e di viltà,
che la moda sfacciata mette in mostra dappertutto. Purtroppo chi è privo di
strumenti culturali e critici segue ciecamente e approva tali modelli
continuamente proposti dalla pubblicità onnipresente. Carola al contrario rappresenta
quel bello con semplicità, quel coraggio di avere un’identità non gregaria che
è stato messo fuori luogo e fuori tempo. Tuttavia alcuni, forse non pochi, ne
hanno avuto sentore, ne sentono il bisogno e ne soffrono l’ostracismo. Questi
nostalgici del bello con semplicità, ripeto, e della cultura senza debolezza,
sono visti con sospetto, perfino con odio dal gregge dei conformisti che ha
orrore della diversità pur positiva. Stranieri per loro sono tutti quelli che
non seguono i luoghi comuni imposti dalla volgarità di questo tempo stupido e
crudele. Mi fa venire in mente l’età del ferro.
Saluti
gianni
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