Purtroppo sta succedendo quello che avevo previsto e presofferto: “omnia praecepi atque animo mecum ante peregi”
(Eneide, VI, 105) .
Dopo il caso di Amanda Knox e
quello della strage della funivia del Ceremis non era difficile presoffrire
anche tutto questo che sta avvenendo oggi. Come Enea ricordato sopra, e come il Tiresia di Eliot “ I (…) have
foresuffered all " (La terra desolata , 243).
Stanno intorbidando l’aria per confondere e nascondere la barbarie del
crimine efferato compiuto dai due giovani venuti a delinquere dalla California
a Roma. Credo che l’uso della fotografia con la quale vogliono trasformare il
carnefice in vittima sia strumentale. Azzardo scrivere che probabilmente è
anche doloso. Trovo assurdo per giunta che sia stato punito un carabiniere il
quale ha legato le mani dietro la schiena e ha messo una benda sugli occhi a un
assassino il quale ha ucciso a coltellate un collega dell’arma, mentre sono
stati coperti per anni i militari che avevano pestato a morte Federico
Aldrovandi e Stefano Cucchi.
Diversi “autorevoli” giornali qualificano ripetutamente come “intollerabile”
il trattamento subito da Natale Hjorth. Come se il misfatto da abominare per
primo, e il solo da condannare, fosse questa reazione al delitto che l’ha
provocata.
Spero che il governo abbia la dignità di difendere il nostro
carabiniere e di respingere tali tentativi di ingarbugliare i fatti perché si
giunga a una estradizione e a una condanna irrisoria, seguita dall’oblio dell’assassinio,
della vittima cara a tanti italiani perbene, e si arrivi alla negazione totale
della nostra sovranità nazionale già troppe volte calpestata e spregiata.
giovanni ghiselli
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