Leggo che ieri a Roma è stato
massacrato Mario Cerciello, vicebrigadiere dei carabinieri e persona non solo
onesta ma anche generosa. Tutta la mia simpatia va alla vittima e la più sentita
esecrazione agli assassini. Spero che “i due ventenni americani in vacanza in
Italia” alloggiati in “un albergo a quattro stelle da più di 200 euro a notte a
pochi passi dalla corte di Cassazione” come scrivono due cronisti del
quotidiano “la Repubblica”
di oggi, 27 luglio 2019 (p. 2), spero e chiedo che vengano severamente condannati. Che non si
ripetano insomma le assoluzioni o le pene irrisorie riservate ai criminali WASP (acronimo di White Anglo-Saxon Protestant ).
Non vorrei che i due
delinquenti potessero fruire di attenuanti per il fatto che “volevano cocaina,
si sono ritrovati con un po’ di aspirina tritata. Hanno deciso di vendicarsi
rubando la borsa dello spacciatore”.
Anche questo certamente
va punito ma non deve fungere da capro espiatorio del crimine barbaramente perpetrato. Chi ha accoltellato il carabiniere deve subire una
condanna vera. Se no,
ancora una volta dovrò pensare “Victa iacet pietas, et Virgo caede madentes,/ultima
caelestum, terras Astraea reliquit" (Ovidio, Metamorfosi, I, 149-150), giace sconfitta
la sensibilità umana e la Vergine Astrèa,
ultima dei celesti, ha lasciato le terre sporche di strage.
Astrea, per chi non la conoscesse e ha cominciato ad attribuire il delitto a degli Arabi è la dea della
Giustizia.
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