Benati, l’ex sindaco di Montepiano, novantenne, racconta a Soneri che sente
delle voci delle quali non si accorge chi non vuole ascoltare.
Il
commissario è scettico, e il vecchio replica:
“Tutto
c’entra perché tutto si manifesta sotto varie forme” dice (Varesi, La
paura nell’anima, p. 259
“Dunque,
poiché tutte le cose sono causate e causanti, aiutate e adiuvanti, mediate e
immediate, e tutte sono legate da un vincolo naturale e insensibile che unisce
le più lontane e le più disparate, ritengo che sia impossibile conoscere le
parti senza conoscere il tutto, così come è impossibile conoscere il tutto
senza conoscere le parti"[1].
Molto prima
di Pascal[2] Platone [3] aveva
detto che tutta la natura è imparentata con se stessa (th'" fuvsew"
aJpavsh" suggenou'" ou[sh", Menone, 81d).
Dostoevskij
fa dire allo stariez Zossima che "il mondo è come l'oceano; tutto scorre e
interferisce insieme, di modo che, se tu tocchi in un punto, il tuo contatto si
ripercuote magari all'altro capo della terra. E sia pure una follia chiedere
perdono agli uccelli; ma per gli uccelli, per i bambini, per ogni essere
creato, se tu fossi, anche soltanto un poco, più leale di quanto non sei ora,
la vita sarebbe certo migliore"[4].
Bisogna dunque cogliere i nessi.
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