La luce del sole.
Amabili lettori,
vedo che il mio scrivere pur dall’egro letto dà
qualche cosa a voi e sento che dà molto a me quasi fosse uno di quei balsami
beati che le Muse preparano e le Grazie
offrono, dolcissime soccorritrici le une e le altre.
Perciò devo continuare a scrivere finché Dio
vorrà e le ore future danzeranno davanti a me
con tante promesse.
Il tramonto comunque si avvicina. Il coro di
Sofocle nell’Edipo re lamenta il
tramonto degli dei, oggi molti sofistaiv disquisiscono
sul tramonto dell’Occidente.
Da una finestra del rifugio dove imparo di nuovo
a camminare vedo un colle verde illuminato dai raggi del Dio. Quando tramonta
so che non è per sempre. Già Catullo lo sapeva: “Soles occidere et redire possunt”.
Anche
Gesù il Cristo e altri come lui e pure il grano e le foglie, i fiori, le erbe
risorgono tutti gli anni quando la primavera brilla ed esulta nei campi.
Non hanno mai deluso la mia attesa né quella di
Cerere, la madre orbata della Kore, nei
mesi della sparizione della ragazza rapita.
Chi potrebbe chiamare falso il Sole ? Ritorna sempre
a rallegrarci.
Non so invece che cosa seguirà al tramonto
dell’Occidente e al mio.
Nox
est perpetua una dormienda?
Si vedrà. Intanto fruisco della luce solare che
mi infonde gioia.
Il Sole vede tutto ed è l’immagine percepibile
della Mente divina.
Il Sole è nel visibile quello che è Dio, il
sommo Bene, nell’intellegibile.
La sua luce è la più rallegrante di tutte le
cose. La nostra breve candela può spengersi da un momento all’altro.
Allora cercherò di trasfigurarmi in una
scintilla della luce solare. E tu lettore non ti meravigliare se vedrai un luccichio
che ti farà rammentare le mie parole.
Villa Fastiggi, 23 luglio
2025 ore 9, 43 giovanni ghiselli
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