martedì 29 gennaio 2019

Epicuro e l'invidia. L'eterna congiura dei mediocri contro le persone dotate



Un pensiero di Epicuro che voglio condividere con chi mi legge, in particolare con i belli e i buoni gli happy few che frequentemente suscitano l'invidia degli sfortunati molti, e stupidi molto. Non dobbiamo curarcene, casomai (o caso mai) cercare di curare quei poveracci malati.
Leggiamo dunque questo maestro antico
Oujdeni; fqonhtevon, non bisogna invidiare nessuno: i buoni infatti non meritano l’invidia-ajgaqoi; ga;r oujk a[xioi fqovnou ; i malvagi quanto più hanno successo tanto più si insozzano ponhroi; de; o{sw/ a]n ma'llon eujtucw'si,tosouvtw/ ma'llon auJtoi'" lumaivnontai. (Gnomologium Vaticanum Epicureum 53).
 Lasciamo dunque ai mediocri l’invidia che è l’anima della loro eterna congiura comtro le persone non ordinarie. Personalmente ne ho suscitata molta, indegnamente del resto.

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