La spietatezza con i vinti
L'augurio male ominoso di
marcire in galera rappresenta tutta "l'umanità" e la
"carità cristiana" del bigotto Salvini. Battisti è un
assassino ma è anche un uomo, è un uomo che ha fatto del male e ora
subisce, oltre la pena, anche sentimenti di odio, e parole di
vendetta da tanta gente poco umana e pure da molte canaglie non molto
migliori di lui. Sapere di essere uomo significa non infierire sul
vinto, sul prigioniero, sul debole. Ora Battisti è tale. Lo insegna,
oltre il Vangelo, anche Sofocle nell’Edipo a Colono ( vv.
568-569)
L'eunuco
con tanti altri
del suo stampo tornano ogni sera in televisione a urlare i loro
anatemi non solo su Battisti ma su turtti i vinti della terra.
Costoro credono di impersonare quella forza della natura che
implacabilmente e irresistibilmente schiaccia gli sconfitti. Cristo
perdona, i Salvini – Giordano, e quelli simili a loro, No!
Questo Giano bifronte ha una faccia ridicola e una tragicomica, entrambe spietate.
Io so di essere un uomo e provo compassione per le vittime di Battisti, ma ora che l'assassino è un prigione, tutt'altro che michelangiolesco, vinto, debole, ingrassato, spento, esecrato da tutti, provo compassione anche per lui. Le canaglie mi accuseranno di volere vederlo libero subito o tra poco.
Non è questo che ho scritto e non è questo che penso.
Dunque lo nego anticipando e respingendo le calunnie.
Ma affermo che un sistema carcerario cui 30 anni non bastano per rieducare un condannato, rieducazione richiesta non solo da me che, poverello qual sono, poco colto, poco buono e mezzo scemo non conto niente, ma richiesta e prevista dall'articolo 27 della nostra bella Costituzione, tali carceri dunque sono mattatoi, se non del corpo, certo dello spirito. Non sia così.
Tra quanti ho sentito ieri mi è piaciuto Sansonetti. E' stato il più umano. Era anche, non per caso, il più bello per la nota kalokagathìa. Nemmeno Vauro è stato disumano.. Mi hanno consolato e mi consolano quanti approvano questi pezzi scritti cum ira et studio
Questo Giano bifronte ha una faccia ridicola e una tragicomica, entrambe spietate.
Io so di essere un uomo e provo compassione per le vittime di Battisti, ma ora che l'assassino è un prigione, tutt'altro che michelangiolesco, vinto, debole, ingrassato, spento, esecrato da tutti, provo compassione anche per lui. Le canaglie mi accuseranno di volere vederlo libero subito o tra poco.
Non è questo che ho scritto e non è questo che penso.
Dunque lo nego anticipando e respingendo le calunnie.
Ma affermo che un sistema carcerario cui 30 anni non bastano per rieducare un condannato, rieducazione richiesta non solo da me che, poverello qual sono, poco colto, poco buono e mezzo scemo non conto niente, ma richiesta e prevista dall'articolo 27 della nostra bella Costituzione, tali carceri dunque sono mattatoi, se non del corpo, certo dello spirito. Non sia così.
Tra quanti ho sentito ieri mi è piaciuto Sansonetti. E' stato il più umano. Era anche, non per caso, il più bello per la nota kalokagathìa. Nemmeno Vauro è stato disumano.. Mi hanno consolato e mi consolano quanti approvano questi pezzi scritti cum ira et studio
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