Gli
animalisti antiumani i quali sostengono che se un orso sbrana un uomo
è colpa dell'uomo, peggio per lui, e non bisogna impedire a quella
belva di ammazzarne altri nemmeno sedandone la ferocia, questi nemici
dell'uomo dunque, mi fanno venire in mente la pretesa della figlia di
Latona, Artemide, dea cacciatrice peraltro, la quale impose il
sacrificio di Ifigenia, ossia l'uccisione della ragazza figlia di
Agamennone che controbilanciasse -ajntivstaqmon (Elettra di
Sofocle, 571) l'uccisione di un
cervo screziato cornuto (568) da parte del re di Micene che così
dovette compiere il crimine orrendo di ammazzare la propria figliola
primogenita, poi tanti altri crimini nella successiva guerra di
Troia. Durante l'assenza giustamente la moglie tradì l'assassino
della figlia assimilandolo al cervo screziato e cornuto.
Ma
per Artemide grande madre e maestra degli animalisti attuali, l'unico
delitto è stato quello di ammazzare la bestia.
Adesso
un poco di letteratura pertinente. Contro chi sostiene che gli uomini
non vanno protetti dalle bestie omicide.
Scrivo
anche pro domo mea: ho rischiato almeno tre volte la
vita, inseguito da grossi cani furibondi . Per fortuna sono un ottimo
ciclista e me la sono cavata ma ho ancora paura di certe bestiacce
latranti. Alcuni animalisti, miei amici per giunta, sostengono che ho
provocato quelle care bestiole. Io procedevo sulla strada, a destra,
due volta da solo, un’altra volta ero rimasto solo poiché in
salita vado più forte degli altri. Quelli che mi seguivano, in
gruppo, non sono stati assaliti siccome certi cagnacci non sono
soltanto feroci ma anche vigliacchi. Tra quelli che videro la scena
da dietro, da lontano, andavamo da Nauplion a Epidauro, uno si coprì
gli occhi per non vedermi sbranato, altri dissero che i cani creature
amene e festevoli volevano festeggiarmi. Sì, infatti, risposi, se mi
avessero preso mi avrebbero conciato per le feste
Ora
la letteratura dunque
Ricordo
l’Ecuba di Euripide dove la vecchia regina troiana
denuncia la disumanità dei vincitori:"forse
il dovere li spinse a immolare un essere umano/presso una tomba, dove
sarebbe più giusto ammazzare un bue? (vv. 254-261).
Ma
adesso è di moda l’animalismo per cui tanti frustrati seguaci del
modo di pensare più inumano, esecrano maggiormente l’uccisione di
un cane che quella di un uomo.
Poco
più avanti Ecuba, che ha visto morire innumerevoli persone in guerra
e nell’eccidio di Troia, supplica Odisseo di non uccidere la figlia
Polissena con un verso che è un'alta espressione di umanesimo in
favore della vita: " non ammazzatela: ce ne sono stati
abbastanza di morti ( Ecuba, v. 278).
Oggi
la vita non viene rispettata come il valore supremo e chi guida le
automobili, per esempio, ha praticamente la licenza di uccidere
ciclisti e pedoni. Non ne sono morti abbastanza?
Perché nel
femminicidio, giustamente esecrato, non vengono contate le ragazze,
le donne incinte e non incinte, le anziane uccise dalle macchine a
centinaia ogni anno?
Nelle
tragedie di Seneca che inorridiva davanti ai circenses dove
l’eterna plebe, nell’epoca di Nerone, assisteva a veri e propri
omicidi, godendone, torna l’abominio dei sacrifici umani
che sono gli antecedenti della barbarica pena di morte. L’uomo ha
inventato bibbie e bombe: è stato mostruosamente grande quando ha
fatto alcune scoperte, ma è diventato un mostro facendone un uso
omicida.
Nella
tragedia senecana Troiane, Agamennone prende posizione
contro lo spietato Pirro che esige il sacrificio di Polissena: "
tutto ciò che può sopravvivere di Troia sconvolta, rimanga: è
stato fatto pagare abbastanza in fatto di pene, e anche troppo. Non
sopporterò che la ragazza figlia della regina muoia, e la sua vita
sia donata a una tomba, e spruzzi di sangue le
ceneri, e chiamino cerimonia nuziale il crimine atroce di
un assassinio: la colpa di tutti i misfatti ricade su me: chi non
impedisce un delitto, quando può, è come se lo avesse ordinato”
(vv.285-291).
Se
deve essere fatto un sacrificio in onore di Achille, continua il dux,
"caedantur greges/fluatque nulli flebilis matri cruor "
(vv. 296-297), si ammazzino animali del gregge e scorra il sangue che
non faccia piangere nessuna madre umana.
Ma
adesso le madri umane vengono protette meno delle mamme vacche, delle
mamme cagne e delle mamme scimmie. Se amate tanto le bestie, signori
animalisti, ci sarà una ragione.
P.
S. La
vostra disumanità, signori animalisti, mi fa venire in mente quella
di Creonte che nell’Antigone vuole lasciare il cadavere
di Polinice “senza
lacrime, senza sepolcro, dolce tesoro/per gli uccelli che lo fissano
in vista del piacere del pasto" (vv.29-30).
Questo
altro atto disumano si può commentare con un paio di
versi di una tragedia dell’elisabettiano Webster: fanno parte
della nenia funebre cantata da Cornelia "in vari
modi di follia", sul cadavere del figlio Marcello, ucciso dal
fratello Flaminio,:" Chiamate il pettirosso e lo scricciolo, che
volano sopra i boschetti ombrosi, e con foglie e fiori coprono i
corpi soli al mondo degli insepolti. Chiamate al suo lamento funebre
la formica, il topo dei campi e la talpa, che levino mucchi di terra
per tenerlo caldo e quando le ricche tombe vengono depredate non
soffra danno: ma tenete lontano il lupo, che è nemico degli
uomini, altrimenti con le sue unghie li dissotterrerà (But
keep the wolf far hence, that's foe to men,/For with his nails he' ll
dig them up again)"[1].
Oggi
6 febbraio c’è il sole ho visto dei moscerini, alcuni si sono
posati sulla mia mano. Buon segno: non li ho ammazzati, anzi li ho
benedetti come angeli, messaggeri della primavera. Ho degli scrupoli
anche ad ammazzare gli scarafaggi ma sostengo che la vita umana viene
prima di tutto, prima del mercato, del denaro pure prima di quella
delle bestie feroci che vogliono sopprimerla. Da queste va difesa.
Ora c’è licenza di uccidere il ladro che entra in casa magari
sbagliando portone, c’è licenza di ammazzare con l’automobile
mentre è considerato un crimine sedare un orso che ha sbranato un
uomo. Ecco perché non mettiamo più al mondo i figli. La vita umana,
il valore che avvalora tutti gli altri, non vale più niente e la
moda dell’animalismo contribuisce a tale svalutazione
ultranichilistica
Giovanni
Ghiselli
g.ghiselli@tin.it
Queste
sono le letture di oggi 6 febbraio 2019 ore 17
Stati
Uniti
|
210
|
Italia
|
185
|
Irlanda
|
11
|
Regno
Unito
|
8
|
Regione
sconosciuta
|
6
|
Svizzera
|
6
|
Russia
|
6
|
Germania
|
5
|
Brasile
|
4
|
Portogallo
|
3
|
da "animalista" rispondo. Lo metto tra virgolette perché è impossibile essere difensori degli animali e non degli umani, essendo anche noi animali.
RispondiEliminaSe purtroppo è vero che esiste una massa di ignoranti che inneggia allo sterminio umano in favore di cani, gatti, orsi etc., la stragrande maggioranza degli ambientalisti, animalisti, volontari impiegati nel salvataggio e difesa dell'ambiente, certe scempiaggini nemmeno si sogna di pensarle!
Nel caso citato - immagino quello di Daniza - l'orsa non ha sbranato nessuno, ha ferito un cercatore di funghi perché per sua sfortuna si era imbattuto nei suoi cuccioli. e Badate che l'ha ferito per mandarlo via, perché un orso bruno se vuole uccidere lo fa in pochi secondi. Nessuno si è mai augurato che lo sbranasse, ed è ingiusto averlo colpevolizzato, ma la cola non va nemmneno data né all'orso (una bestia che personalmente ritengo spaventosa) né di certo agli "animalisti", i quali non hanno poteri di legge nei parchi.
Mi permetto di dichiarare e ribadire che la colpa va data a quelle istituzioni che reintroducono animali pericolosi e non si preoccupano di allertare la popolazione né difenderla con stratagemmi banalissimi, tra cui il divieto di entrare in aree in cui questi animali stanno. E considerate che sono animali monitorati con radiocollari o altro, quindi si sa dove stanno.
Qui non c'entra l'animalismo, c'entra il buon senso;è come in certe zone marittime del mondo in cui ci sono gli squali e ci sono barriere, cartelli, bagnini che impediscono alla gente di tuffarsi in quei posti.
Sono molto fiera di far parte delle Guardie Ecologiche Volontarie, perché da una parte difendono animali e ambiente, dall'altra sono seriamente impegnate nella protezione civile, salvando le persone da incendi, terremoti, inondazioni. Questo è l'unico vero animalismo possibile.