Euripide
poeta dell’irrazionalismo
"Euripide…
non fu precisamente il razionalistico "poeta dell'illuminismo
greco". Fu il poeta che meglio di ogni altro seppe ascoltare i
moti più segreti del cuore umano e avvertì in tutta la loro gravità
i conflitti che ora ne scaturivano. Il desiderio di vendetta di Medea
emerge dalle insondabili profondità della sua anima, e appena arriva
alla soglia della coscienza ha inizio nell'intimo del personaggio una
dura, inesorabile lotta, in cui la ragione e l'amore materno
soccombono alla passionalità del qumov".
La vita ha insegnato ad Euripide che noi abbiamo in genere
chiara coscienza del bene, ma non lo attuiamo perché gli impulsi
irrazionali sono più forti"[1].
La Fedra di
Seneca riprende dall'Ippolito di Euripide la
coscienza della dicotomia tra il sapere e il fare:"Quae
memoras, scio/vera esse, nutrix; sed furor cogit sequi
peiora. Vadit animus in praeceps sciens,/remeatque frustra sana
consilia adpĕtens" (vv. 178-181), so che quanto mi rammenti
è vero, nutrice; ma il furore mi costringe a seguire il peggio. Il
mio animo si avvia al precipizio e lo sa, poi torna a cercare invano
sani propositi.
Il furor è
più forte della ratio: è un dio: Quid ratio
possit? Vicit ac regnat furor” (Fedra, v.
184).
Il
prevalere dello qumov", la
parte emotiva. Euripide poeta dell’irrazionalismo (Dodds)
La Medea di
Euripide individua nel suo animo un
conflitto tra la passione furente e i ragionamenti, quindi comprende
che l'emotività, sebbene sia causa dei massimi mali per gli uomini,
è più forte dei suoi propositi:" Kai;
manqavnw me;n oi|a dra'n mevllw kakav,-qumo;"
de; kreivsswn tw'n ejmw'n bouleumavtwn,-oJvsper megivstwn ai[tio"
kakw'n brotoi'"" ( vv. 1078-1080), capisco quale
abominio sto per compiere, ma più forte dei miei ragionamenti è la
passione che è causa dei mali più grandi per i mortali", dice
nel quinto episodio dopo avere preso la decisione folle di uccidere i
figli.
“Al
canone di Euripide, Seneca tragico apporta due variazioni
strutturali: elimina dal cast il re di Atene Egeo (puntello esterno
al progetto distruttivo di Medea) e muta sesso al coro, che ora è
maschile-Coro di Corinzi-, e non simpatizza con Medea, anzi la
condanna. Ne esce una Medea radicalizzata nel suo destino e
nel suo sinistro proposito, che contravviene scenicamente, fra
l’altro. al precetto oraziano di non trucidare i figli coram
populo)”[3].
Pohlenz
Pohlenz
attribuisce anche all’ Edipo di Sofocle la prevalenza
dello qumov~: “Lineamento
fondamentale del suo essere è lo thymós,
la calda impulsività, che un tempo, quando aveva incontrato il padre
e quando poi aveva scoperto il proprio delitto, lo aveva indotto ad
atti troppo subitanei, e neppure ora, nella vecchiaia, lo aveva
abbandonato. E se al momento dell’estremo commiato egli dice alle
figlie: “Nessuno vi ha amato mai come me”, noi sappiamo che
quest’uomo sa anche odiare come nessun altro. Anche i propri
figli”[4].
Dodds
“Euripides
remains for us the chief representative of fifth-century
irrationalism; and herein, quite apart from his greatness as a
dramatist, lies his importance for the history of Greek thought”[5],
Euripide rimane per noi il principale
rappresentante dell’irrazionalismo del V secolo; e in
questo, del tutto a parte dalla sua grandezza come drammaturgo, sta
la sua importanza per il pensiero greco.
-----------------------------------------
[2] Nietzsche,
Frammenti postumi 1881 (109).
Nessun commento:
Posta un commento