Una risposta al “grido d’aiuto” di Greta
(“ la Repubblica”, 8 aprile 2019, p,
21)
Cara ingenua Greta,
tu dici: “Questo non è un discorso
politico”. Date le rispettive età - potrei essere almeno tuo nonno - ti
chiarisco che l’esclusione di quanto è politico, la fuoriuscita dalla polis significa
individualismo, egoismo e, non poche volte fascismo.
Del resto, se tu fossi politicamente
educata e sensibile, ti accorgeresti che nel pianeta ci sono cose molto più
brutte, ripugnanti, pericolose e inumane di quelle che spingono te e tanti
ragazzi manipolati a scendere in piazza dove dovreste trovarvi a protestare anche,
e prima, contro lo sfruttamento, le disuguaglianze forzate e innaturali tra gli
umani, il razzismo, la neo schiavitù diffusa nella terra che è madre di tutti.
Il brutto morale.
Non credo che tu conosca Sofocle: raccolgo
il “tuo grido d’aiuto” mostrandoti la carne viva di questo autore.
Lo squillo iniziale del I Stasimo dell’Antigone
è arcinoto e forse non sarebbe nemmeno necessario ricordarlo, ma tu sei giovane
assai, e, forse, non lo conosci: “polla; ta; deina;
koujde;n - ajnqrwvpou deinovteron pevlei” (vv. 332 - 333), molte sono le cose
inquietanti e nulla è più inquietante dell’uomo. L’uomo ha solcato la terra,
sottomesso gli animali, attraversato i mari.
Perché tu capisca meglio, aggiungo
una citazione dalle note di lavoro (Anmerkungen zur Bearbeitung
), di Brecht: "L'uomo, mostruosamente grande (ungeheuer gross )
quando sottomette la natura, diventa un grande mostro quando sottomette gli
uomini, suoi simili".
“Come
Hölderlin prima di lui, Brecht traduce ta; deina; con Ungeheuer , parola densa di
significati che designa "ciò che è mostruoso", "ciò che è
inquietante", "ciò che è insolitamente, ossessivantemente eccessivo
nel bene e nel male"[1].
Arriviamo dunque al brutto morale, la violenza
sull’uomo, il mevgiston kakovn, male massimo e massimo tra i mali cui allude Sofocle
con la seconda antistrofe di questo primo stasimo dell’Antigone: “Possedendo il ritrovato
della tecnologia - to; macanoven e[cwn - ,/ che è un qualche
sapere - sofo;n ti - , oltre l'aspettativa/ora si volge al
male, ora al bene,/ E le leggi della terra unendo/e degli dei la giurata
giustizia/è grande nella città - ujyivpoli" - ; bandito dalla
città (a[poli") è quello con il quale
/coesiste la negazione del bello morale (to; mh; kalovn), per la
sfrontatezza (tovlma" cavrin) ./Non mi stia accanto
sul focolare/né sia uno che ha lo stesso pensiero/chi compie queste
azioni".
Ho tradotto to;
mh; kalovn (v. 370 “il non bello”) con “la negazione del bello morale” per la
crasi, l’associazione tra bello e buono, che troviamo nella kalokajgaqiva così commentata da
Leopardi: Quello dei Greci era : “un popolo che, eziandio nella lingua, faceva
pochissima differenza dal buono al bello” (Leopardi, Detti memorabili
di Filippo Ottonieri ).
Infine: Marx ed Engels attribuiscono il
soggiogamento e lo sconvolgimento della natura all’avvento al potere della
borghesia, al suo dominio di classe:"Durante il suo dominio di classe, che
dura appena da un secolo, la borghesia ha creato delle forze produttive il cui
numero e la cui importanza superano quanto mai avessero fatto tutte insieme le
generazioni passate. Soggiogamento delle forze naturali, macchine, applicazione
della chimica all'industria e all'agricoltura, navigazione a vapore, ferrovie,
telegrafi elettrici, dissodamento di intieri continenti, fiumi resi navigabili,
intiere popolazioni sorte quasi per incanto dal suolo" [2].
Rifletti su questo, ragazza, e
rifletteteci pure voi lettori del mio blog.
Saluti alla nipotina e a quanti leggono le
mie parole, magari pensandoci su
Gianni
p.s. Aggiungo i dati del mio blog che da 6 anni
e 2 mesi riceve più di 10 mila visite al mese. Dum disco, doceo. E
viceversa.
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Un gran bel pezzo, Gianni, coraggioso e anticonformista, un piccolo grande antidoto all'avvelenamento mediatico e all'inquinamento mentale.Complimenti.
RispondiEliminaGrazie. Se posso esservi utile: g.ghiselli@tin.it gianni
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