Ieri sera in
televisione si è visto e sentito Carlo Calenda. Non mi è dispiaciuto se non
altro perché in quanto diceva con serietà c’era una logica. Aveva impressa nel
volto una sensibilità malinconica.
La sua
grossa testa di cefalo, o di carpa, schiudeva ogni tanto le labbra, mentre con
gli occhi tondi pareva cercare un orientamento tra quegli orizzonti selvaggi sui
quali ha scritto il suo manifesto politico. Ho apprezzato la richiesta di un “discorso
della verità” di cui sentiamo tutti il
bisogno. A me manca anche il discorso della bellezza, ma riconosco che questa
persona sa esprimersi meglio di altri politici attuali. Mi è piaciuta anche la
sua coerenza. Ho altre idèè politiche ma apprezzo sempre la capacità di parlare
con logica e la fedeltà alle proprie idèe.
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