Un
esempio di presunzione intellettuale e di truffa nei confronti delle persone
culturalmente sprovvedute
Strepsiade
dunque va a bussare al pensatoio di Socrate. Risponde un discepolo-maqhthv"-che accoglie
male il vecchio contadino : lo apostrofa con “ajmaqhv" ge nh; D iv j ”(Nuvole, 134), un ignorante
di sicuro per Zeus, hai preso a calci la porta th;n quvran lelavktika"-laktivzw-
e hai fatto abortire una pensata appena trovata kai; frontivd j ejxhvmblwka"-ejxambvlovw-
ejxhurhmevnhn 136.
Quindi
discepolo di Socrate fa il misterioso e dice che parlerà ma avverte il nuovo
aspirante scolaro che sta per rivelargli dei musthvria
(142) appunto. come se si trattasse di un tiaso orfico pitagorico e la scuola
avesse una valenza religiosa.
Il
discepolo dunque rivela un paio di musthvria.
Racconta che Socrate poco prima domandava
a Cherefonte quanti dei propri piedi potesse saltare una pulce che aveva morso
un suo sopracciglio poi era saltata sulla testa a Socrate. Per misurare il
salto avevano impresso il piede dell’insetto sulla cera e quando questa si fu
raffreddata erano spuntate attorno due babbucce persiane. Socrate le tolse e
misurò lo spazio percorso dalla pulce (yuvlla)
Un’altra
pensata Socrate la ebbe quando Cherefonte gli domandò quale opinione avesse sul
canto delle zanzare:
esce dalla bocca o dal deretano ? (- ojpovtera th;n gnwvmhn e[coi, ta;"
ejmpivda" kata; to; stovm j a/[dein h] kata; toujrropuvgion 157-158).
La risposta a tanto dilemma è che l’intestino della zanzara è stretto e l’aria ci passa con forza fino allo
sfintere anale che a quel punto fa rumore per la violenza del soffio"( to;n
prwkto;n hjcei'n ujpo; biva" tou' pneuvmato" (164).
Strepsaide
ne inferisce che allora è una tromba il culo delle zanzare-savlpigx
oJ prwktov" ejstin a[ra tw'n ejmpivdwn (165)
Segue un’esclamazione
che proclama la beatitudine immediata di Socrate per questa ispezione degli
intestini
w\
trismakavrio" tou' dientereuvmato" (166).
Uno che
sa tutto sul budello della zanzara fa presto ad essere assolto in tribunale,
gioisce il contadino pensando di avere trovato chi gli insegnerà a non pagare i
debiti.
Come si
vede sono questioni di nessuna importanza, almeno per l'uomo comune il quale
infatti deve rimanere ingannato dall'astruseria che serve a nascondere i grandi
problemi reali: la guerra o la pace, l'educazione o la corruzione dei giovani
ad opera di maestri e poeti, il rapporto tra i sessi e così via.
Simili a
questi pensatori sbeffeggiati da Aristofane sono molti tra i nostri presunti
intellettuali, uomini politici e uomini di spettacolo. Con il sopracciglio
alzato dicono ovvietà o fanfaronate, oppure ridono di stupidaggini dette da
loro stessi mentre il pubblico televisivo applaude a comando. Chi studia
seriamente sa quanto impegno richiede una buona conferenza interessante per il
pubblico che non è tenuto ad applaudire ma può andare via quando vuole o anche
disapprovare fischiando.
Nessun commento:
Posta un commento