I giardini pensili antichi e di oggi
Curzio Rufo (I sec. d. C.) attribuisce questa nostalgia della natura a una regina babilonese che indusse il marito a dotare la città di giardini pensili.
Sopra la rocca di Babilonia super sarcem ci sono ancora i pensiles horti, vulgatum Graecorum fabulis miraculum (Historiae Alexandri Magni, 5, 1, 32), la meraviglia celebrata dalle leggende greche.
Sarebbe stato un re siriano a far costruire questi giardini per curare la nostalgia della moglie che soffriva desiderio nemorum silvarumque per la mancanza di boschi e di selve, sicché ella virum compulit amoenitatem natura imitari (5, 1, 35), indusse il marito a imitare l’amenità della natura.
Diodoro Siculo (90-27) attribuisce l’opera a un re siro che volle compiacere una concubina persiana desiderosa di ritrovare i prati e i monti della sua terra ejn toi`~ o[resi leimw`na~ ejpizhtou`san (Biblioteca Storica, II, 10, 1)
Oggi su vedono i pensiles horti su terrazze e grattacieli.
Aggiungerò questa breve osservazione alla mia lectio su Desiderio di umanesimo quale amore dell’umanità, della natura e della cultura che presenterò sabato prossimo 29 giugno al Festival dei Filosofi lungo l’Oglio
Bologna 26 giugno 2024 ore 10, 22 giovanni ghiselli
p. s
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La mia lectio dell’anno scorso Osare l’inattuale si trova su You Tube- Ha avuto 511 visualizzazioni in due mesi.
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