“Per lui fondò quella città Ierone con la libertà
costruita dagli dèi secondo le leggi della norma di Illo.
Per il figlio Dinomene dunque Etna, la città, fu costruita da Ierone.
Illo è figlio di Eracle e Deianira, tre personaggi della tragedia Trachinie di Sofocle.
Vogliono i discendenti di Panfilo
e certamente degli Eraclidi
che abitano sotto le balze del Taigeto
rimanere sempre dentro le leggi di Egimio,
siccome Dori. Occuparono Amicle nella prosperità
mossi dal Pindo,
vicini di antica fama dei Tindaridi dai bianchi puledri,
e di questi fiorì la gloria della lancia.
Egimio è il capo che guidò i Dori nel Peloponneso dalla sede originaria nella regione Doride tra Locride e Focide non lontana dalle pendici meridionali del monte Pindo.
Tucidide nomina la Doride come th;n Lakedaimonivwn mhtrovpolin (I, 107, 2) la madre patria dei Lacedemoni. Di là dunque partirono gli Eraclidi per tornare nel Peloponneso gli altri Dori guidati da Egimio che adottò Illo associando nella regalità i discendenti di Eracle con i propri. Panfilo era figlio di Egimio.
I Tindaridi erano i figli di Leda e di Tindaro diventati poi i Dioscùri.
Zeus era il padre di Polluce, Castore di Tindaro. Il fratello gli cedette metà della propria immortalità.
Amìcle è un altro luogo cardine della geografia mitico storica dei Dori.
E’ un piccolo centro vicino a Sparta ed è legato al passato predorico della Laconia. Fu uno delle ultime località della Laconia achea a cadere in mano ai Dori. L’Iliade nel catalogo delle navi mette jAmuvkla~ (II, 584) tra i luoghi del dominio dello spartano Menelao.
Quanto al Taigeto è la catena montuosa che va dall’odierna Kalamata a Sparta.
Mi sono soffermato piuttosto a lungo su questa geografia ricordando con amore i miei tanti giri ciclistici della Grecia.
Quanto al Taigeto l’ho scalato da Kalamata alla cima (km 33, 12) in bicicletta in 2 ore, 14 minuti e 27 secondi, alla media di 14, 7 Km all’ora.
All’età di 62 anni e 8 mesi. Quando passai sulla cima, da solo, avendo staccato i compagni, un pastore mi gridò: “italiano, italiano, mia faccia, mia razza”.
Non avevo targhe né una bandierina italiana. Fui contento di essere stato individuato come italiano tipico e di essere stato assimilato ai greci che amo. Mi venne in mente una ragazzona norvegese che quando le chiesi di non dire che ero italiano perché mi davano fastidio i turisti italici che cercavano di approfittare della povertà delle ragazze magiare, mi disse: “it is hardy credible, you are so typical !”. Anche questo mi piacque.
Bologna primo giugno 2024 ore 19, 41
p. s.
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Ora vado in bici: voglio gioire della giornata lunga e serena. Il monte Donato non è il Taigeto ma è bellino lo stesso.
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