Il mito nella tragedia
Nel Prometeo incatenato du Eschilo il protagonista eponimo rivendica, tra le altre invenzioni sue, quelle dei numeri e delle lettere “kai; me;n ajriqmovn, e{xocon sofismavtwn,- jexeuvron aujtoi`~, grammavtwn te sunqevsei~-, mnhvmhn ajpavntwn, mousomhvtor j ejrgavthn- (459- 461)
E ho trovato per loro il numero, egregia tra le scoperte, e le combinazioni delle lettere, memoria di ogni cosa, operosa madre delle muse.
La storia
Erodoto scrive che i Fenici venuti con Cadmo ad abitare la Beozia polla; ejshvgagon didaskavlia ej~ tou;~ {Ellhna~ kai; de; kai; gravmmata (V, 58, 1), introdussero molte cognizioni e in particolare l’alfabeto.
La fenicia Tiro era antica, fondata da Agenore, e la sua gente fu la prima ad insegnare o imparare l’alfabeto ( haec gens litteras prima aut docuit aut didicit , Curzio Rufo, IV, 4, 19).
Colonie di origine fenicia: Tebe in Beozia, Cartagine e Cadice.
Tacito ricorda che gli Egizi attribuiscono a se stessi l’invenzione dell’alfabeto successivo ai geroglifici, ma poi furono i Fenici potenti sul mare a rivendicare questa invenzione (Annales, XI, 14)
Bologna 23 giugno 2024 ore 16, 40 giovanni ghiselli.
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