La grande quercia sarà la meta della passeggiata cui seguirà la mia lectio magistralis al Festival dei Filosofi lungo l’Oglio sabato 29 giugno.
Le querce non sono mute: possono significare, dare segni e perfino parlare.
Nell’Odissea troviamo le querce vocali di Dodona che sono profetesse di Zeus e gli prestano la loro voce
Nel XIV libro del poema omerico Odisseo travestito da mendicante racconta a Eumeo di essere andato in Epiro dove il re dei Tespròti, l’eroe Fidone gli disse che il re di Itaca era andato a Dodona per sentire il consiglio di Zeus dato dalla quercia alta chioma su come egli dovesse tornare a Itaca- - ejk druo;~ uJyikovmoio Dio;~ boulh;n ejpakouJsai- (v. 328)
La storia viene ripetuta da Ulisse a Penelope prima di farsi riconoscere nel XIX canto.
Nelle Trachinie di Sofocle Deianira racconta che Eracle le aveva detto di avere ricevuto un responso dall’antica quercia e dalle due colombe di Dodona (171-172). Secondo questa profezia l’eroe avrebbe affrontato e compiuto l’ultima fatica. Alla fine della tragedia Eracle morendo comprende che il termine delle fatiche era anche quello della vita: “toi`~ ga;r qanou`si movcqo~ ouj prosgivgnetai” (1173), ai morti infatti non si aggiunge fatica.
Nel Prometeo incatenato di Eschilo il Titano ricorda a Iò quando ella giunse in Epiro nel paese dei Molossi e all’alta montagna di Dodona dove c’è l’oracolo e il seggio di Zeus di Trespozia e l’incredibile prodigio-tevra~ t j a[piston , cioè le querce parlanti aiJ proshvgoroi druve~ 832 che la salutarono come l’inclita sposa di Zeus-833-
Una curiosità: nell’Iliade Achille invoca Zeus con queste parole:” tu che vivi lontano e regni su Dodona lontano dalle cattive tempeste e intorno a te vivono Selloiv i Selli, i tuoi sacerdoti che dormono in terra e non si lavano i piedi-ajniptovpode~ (XVI, 233- 235).
p. s. ho corretto un refuso del post sui giardini pensili: amoenitatem naturae imitari ovviamente, non natura. Chiedo scusa.
Bologna 27 giugno 2024 ore 18, 49 giovanni ghiselli
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