Epodo 2
Canto cose note al dio e le conosce chi gareggia
per le vette delle gare: Pisa ha quella suprema
istituzione di Eracle. Dolci canti celebrarono Teèo
due volte come preludio nelle feste ateniesi,
il frutto dell’olivo giunse in terra cotta nel fuoco
al popolo prode di Era nei fianchi istoriati dei vasi.
Semplificando: I premi vinti da Teeo costituiti da ceramiche decorate e orci pieni di olio vennero portati ad Argo.
Pisa è Olimpia.
Strofe 3
Segue spesso, o Teèo, la stirpe illustre dei vostri
Avi materni l’onore agonale
Con le Grazie e con i Tindaridi
I Tindaridi sono Castore, figlio di Leda e Tindaro, e Polluce figlio di Leda e Zeus. infatti questi fratellastri sono chiamati anche Dioscuri- figli di Zeus.
Se fossi congiunto di Trasiclo e Antia
Sarei ritenuto degno di non nascondere in Argo la luce
degli occhi. Per quante vittorie fiorì, questa città
di Preto nutrice di cavalli nella valli di Corinto
e presso i giudici di Cleone!
Trasiclo e Antia sono due antenati di Teèo. Le gare nelle valli di Corinto sono le Istmiche
Cleone è la città che gestiva i giochi Nemei prima che passassero sotto la giurisdizione di Corinto e Argo.
Preto in seguito a una contesa con il fratello Acrisio lasciò Argo e andò prima in Licia poi Tirinto, tuttavia nella tradizione è detto spesso re degli Argivi (cfr. Iliade, VI, 158-159)
Strofe 3
Quattro volte da Sicione tornarono coperti d’argento
con coppe di vino
e da Pellene ammantate le spalle da morbide lane.
Ma non è possibile calcolare
Il bronzo infinito – troppo tempo per fare i conti-
che Clitore e Tegea e le alte città degli Achei
e il monte Liceo presso lo stadio di Zeus
posero in palio per la corsa
da vincere con forza di piedi e di mani.
Sicione è sul golfo di Corinto, Pellene pure è sul golfo, più a est di Xylocastro, Clitore e Tegea sono interne, in Arcadia e anche il monte Liceo.
Il Peloponneso per chi volesse fare un giro in Grecia, è la parte più autentica dell’Ellade. Oltre la meraviglia di Olimpia che è uno dei luoghi più belli del mondo con un museo meraviglioso, e la suggestione di Micene, e il teatro di Epidauro dove si svolge un festival simile a quello siracusano, meno conosciuto è un bellissimo tempio dorico dedicato ad Apollo Epicurio, alto tra i monti del centro, tra Messenia e Arcadia.
Un altro aspetto che mi attira dell’isola di Pelope è la quasi totale assenza di turisti stranieri.
Ho nominatio Xylocastro perché il centro è una piazzetta con tavoli all’aperto dove i Greci adulti mangiano e bevono dalle 10 di sera fin oltre mezzanotte e tante bambine e bambini giocano lieti. Ci si allieta a guardarli.
Bologna 5 giugno 2024 ore 18, 50 giovanni ghiselli
p. s.
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