NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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domenica 2 giugno 2024

Pindaro Pitica I Antistrofe 4.


 

Zeus che tutto compi, fai che il discorso vero degli uomini- e[tumon lovgon ajnqrwvpwn-

aggiudichi sempre tale sorte

ai cittadini e ai re presso l’acqua d’Amena

 

Il discorso vero  relativo a Elena secondo la Palinodia di Stesicoro (VII-VI secolo)  non è quello tradizionale relativo alla fuga con Paride, che leggiamo nelle parole di Omero e di Saffo per esempio.  

oujk e[st j e[tumo~ lovgo~ ou\to~ fr. 192, 1 Page –, scrive Stesicoro

Secondo questo poeta, poi anche a detta di Euripide, la splendidissima figlia di Zeus non andò a Troia e rimase fedele al marito Menelao. Paride portò con sé uno spettro con le sembianze di Elena,  mandato dagli dèi per provocare la guerra,  

Ricordo questo verso per attribuirlo alle Elene mie, quella di Praga e quella di Yväskylä, donne di rara onestà.  

L’Amena è il fiume che attraversa Etna-Catania, oggi si chiama Amenano e ha un corso sotterraneo. Sfocia presso il porto.

 

Con il tuo favore l’uomo condottiero

 dando poi istruzioni al figlio, rispettando il popolo,

lo volga a un’armoniosa concordia.

 

L’ordine cosmico presieduto e garantito da Zeus deve essere rispecchiato dall’armonia concorde della polis.

 

Ti prego, consenti, Cronide, che il Fenicio

si trattenga sempre nella sua dimora tranquilla

e il grido di guerra dei Tirreni cessi

dopo che ha visto la tracotanza che piange le navi davanti a Cuma.

 

Pindaro auspica che i Cartaginesi battuti a Imera  nel 480 e i Tirreni (Etruschi)  confitti a Cuma nel 474 dai Dinomenidi non osino riprendere la guerra.

 

Poco fa ho visto in televisione la sfilata delle forze armate svoltasi a Roma tra il Colosseo e piazza Venezia.

Bene organizzata e preparata, non sgradevole.

Tuttavia non priva di accenti  che glorificano la guerra e pericolosi oggi.

Per lo meno inquietanti. Un rimedio alla  inquietudine mia e forse di tanti altri sarebbe che l’inno nazionale suonato diverse volte  e cantato oggi  per la festa della Repubblica da Baglioni, sostituisse  il bellicoso, funereo, male ominoso “siam pronti alla morte” con “siam pronti alla vita”. Proporrei  anche“riuniamoci a scuola” piuttosto che “stringiamoci a coorte”

Bologna 2 giugno 2024 ore 12, 02

giovanni ghiselli

p. s.

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