NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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giovedì 4 luglio 2024

Ifigenia CXXXVII. Micene con Ifigenia-Clitennestra.


 

Salimmo a Micene e vi restammo tre ore.

Ifigenia camminava esaltata in mezzo alle antiche rovine sitibonde e contaminate dal sangue scuro dei Pelopidi massacrati tra grida inumane di dolore e di odio. 

La ragazza biancovestita recitava alcuni versi dell’Orestiade  attribuiti da Eschilo alla bipede leonessa- divpou~ levaina[1] chiamata così  da Cassandra.

 

Sentiamo dunque Ifigenia- Clitennestra che proclama la giustizia, la bellezza e il piacere del proprio delitto:

“lo colpisco due volte, e lui con due lamenti lascia cadere le membra proprio lì. Allora io sul caduto aggiungo un terzo colpo e un’offerta votiva a Zeus sotterraneo salvatore dei morti.

Così quello disteso a terra  erutta lo spirito suo

e soffiando un fiotto impetuoso di sangue

mi colpisce con uno spruzzo nero di sanguinosa rugiada

 e mi fa godere non meno di quanto gioisce

della pioggia inviata da Zeus il campo seminato

nel germogliare della spiga”[2].

 

Magari Ifigenia recitando queste parole pensava a quando mi avrebbe eliminato dalla sua vita, meno di due anni più tardi.

Comunque io la osservavo affascinato pensando: “sarà squlibrata e opportunista nello stesso tempo, a volte sarà pesante e noiosa, talora tremenda; però è bella e ha il sentimento del bello. Quando sarò caduto sotto i suoi colpi ripetuti, diversamente da Agamennone, io mi rialzerò e inzierò a scrivere di lei quanto nemmeno Eschilo ha saputo fare per Clitennestra, né Sofocle per Antigone, né Euripide né lo stesso Omero per Elena.

La finnica più bella, Elena, nel mio capolavoro sarà l’antitesi e anche l’anticipazione di Ifigenia.

Dopo le tante letture e le diverse amanti contengo nell’anima tutti questi aspetti di donne: la furia scellerata della figlia di Tindaro, l’ostinazione eroica di Antigone, figlia e sorella di Edipo, la sovrumana bellezza della figlia di Zeus: Elena la meravigliosa adultera per cui non è nemesi patire a lungo tanti dolori poiché terribilmente assomiglia alle dèe immortali[3]

 

Bologna 4 luglio 2024 ore 11, 55 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] Eschilo, Agamennone, 1258

[2] Agamennone, 1384-1392

[3] Cfr. Iliade, III, 156- 158.

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