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lunedì 22 luglio 2024

Viaggio in Grecia 2024. Sesta parte. Nauplion. Il cortile immondo. Desiderio di Sole. Biciclette e motociclette

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Durante questa tappa scavalcammo altre montagne e ci riportammo sul mare, in Argolide,
 a Nauplion. Questa è la cittadina più gremita di turisti tra quante ne abbiamo frequentate in Grecia. Né io né Alessandro amiamo gli affollamenti.
Preferiamo  il Peloponneso non solo per i siti archeologici a noi molto cari, ma anche per il fatto che pure durante il culmine delle vacanze è frequentato quasi soltanto da Greci.

Nauplion però fa eccezione.
Questo ci costò subito la difficoltà di trovare un alloggio decente. Io sono un povero vecchio e ho bisogno di luce nelle stanze dove passo alcune ore diurne.
Mi è necessario vedere il sole al tramonto, e quando mi sveglio. Ogni sera e tutte le mattine   chiedo aiuto ai raggi che danno salvezza (kalw` aujga;" hJlivou swthrivou")
Nell’albergo ci diedero due stanzacce strette affacciate o piuttosto acceffate su un lurido cortile angusto, oscuro e desolato. Negazione della bellezza e della vita. Suscita la sapienza silenica.
Chiusi finestre e persiane. Quindi andai a camminare sul lungomare tutt’altro che brutto in sé, però dopo l’onta subita mi sentivo un disgraziato abbandonato da Dio.
Tornai all’albergo chiedendo di cambiarmi la stanza che portava pena. Mi dissero che era sabato e mi avevano affittato l’ultima disponibile, una fortuna per me. Decisi di non aprire più quella finestra  per non vedere mai più quell’immondo buco tra alti muri pieni di crepe e non morire di sconforto. Tornai a camminare illuminato dal sole occidente e pregai  il primo fra tutti gli dei "pavntwn qew'n provmo", la fiamma che nutre la vita  "th;n pavnta bovskousan flovga. Dio mi esaudì. La Mente dell’universo mi confortò con i suoi languidi sorrisi mentre calava sul mare e con quelli di alcune ragazze carine.
Dopo il tramonto, andai con l’amico a cenare in una piazza dove  ruzzavano i bimbi. Uno spettacolo che mette allegria a un uomo dall’età decadente senza figli per giunta, e pure a una donna immagino.
Visione di creature liete sempre più rara da noi. Oramai qui a Pesaro non si vedono più lucciole, rondini né bambini. In vece loro, tantissime automobili e motociclette asfissianti e violente.
Sul lungo mare svetta oscenamente un monumento immondo: il casco dalle dimensioni ciclopiche di un motociclista locale già sanzionato per evasione fiscale.    
  
Bologna 22 luglio 2024 ore  9, 14 
giovanni ghiselli

p. s. 
Ieri Pogačar ha vinto il Tour meravigliosamente. Ha realizzato nel campo ciclistico quello che sognavo di fare tra i miei sei e sedici anni. Poi ho visto che non avevo abbastanza talento per tale impresa anche se dai dieci anni in poi battevo coetanei e ragazzi anche ventenni tanto in salita quanto a cronometro.
Sicché mi sono dato prevalentemente allo studio. Ho fatto bene.
Ieri il cronista dell’ultima tappa ha detto che il campione sloveno che ha sbaragliato tutti gli avversari ha un milione e ottocentomila followers.
Ebbene io ho un milione e seicentounmila lettori delle mie parole scritte e questi crescono ogni giorno.
Sto facendo nel mio campo quasi quanto fa nel campo suo il miglior ciclista del mondo, il più bravo che abbia mai visto nei 73 anni che seguo gare ciclistiche.
Con queste parole rendo onore a quel pedalatore supremo e a me stesso.

p. p. s.
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