Rita Dalla Chiesa, la figlia del generale vilmente assassinato, se l'è presa con Andreotti. Non dico che questo uomo politico fosse un santo, anzi l'ho criticato diverse volte anche parlando in classe, con mio rischio, quando era vivo. Non ho mai potuto dire del resto che era un'incapace. Sostenevo però che la sua "virtù" era di tipo machiavellico, non socratesco né cristesco: "virtù senza morale" per dirla con Nietzsche. Virtù quale capacità politica talora anche capace di fare del male o di lasciarlo fare. Questo dicevo, ma ripeto, quando Andreotti era vivo e al potere.
Ho sempre ritenuto un atto di viltà parlare male dei morti. Ora non mi sembra una cosa ben fatta, sicuramente non nobile, denunciare un uomo politico morto da tanti anni senza averlo fatto quando era vivo e poteva tanto difendersi quanto offendere.
Pesaro 26 settembre 2024 ore 15, 5
p. s.
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