Credere in sé stesso o in quelli che seguono le mode, la pubblicità e le propagande astute.
Ieri sera ho ricevuto su face-book insulti volgari per avere scritto che sono un partigiano della pace. Non ho risposto ritenendo tale stupida impudenza indegna del mio sdegno. A questo proposito cito alcune parole educative del romanzo Resurrezione di Tolstoj.
Nechliùdov, il protagonista del romanzo, quando era uno studente ventenne “considerava il proprio essere spirituale come il suo vero io; qualche anno più tardi da militare considerava tale il suo sano, robusto, animalesco io”.
“E tutto questo strano mutamento si era compiuto in lui soltanto perché aveva cessato d’aver fede in sé e aveva cominciato ad aver fede negli altri” Parte prima, XIII.
Avere fede negli altri significa credere nelle fanfaronate, nelle menzogne, nelle propagande, nelle mode. Questo personaggio di Tolstoj, un alter ego dell’autore “ Avendo fede in sé, si esponeva sempre a essere condannato dagli uomini; avendo fede negli altri riscuoteva l’approvazione di coloro che lo circondavano”.
La pagina che ho riferito è una delle più educative che abbia mai letto. La lessi per la prima volta quando insegnavo nel ginnasio. Ero malvisto dai miei colleghi perché studiavo e insegnavo autori che loro non conoscevano, come Tolstoj appunto, Dostoevskij, Proust, Kafka, T. Mann, Joyce, oltre Dante, Leopardi, Manzoni, e per giunta già in quinta ginnasio traducevo e commentavo l’ Edipo re di Sofocle e il Satyricon entusiasmando gli studenti e invogliandoli a studiare il greco e il latino nei testi dopo le grammatiche e le sintassi compulsate e imparate in quarta ginnasio..
Allora avevo capito da tempo che dovevo credere in me stesso se volevo sopravvivere e fare qualcosa per il bene comune.
Bologna 24 novembre 2025 ore 10, 05 giovanni ghiselli.
p. s.
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