Non sapevamo come fare. A un tratto, sebbene non si vedessero automobili in giro, ci venne in mente l’esistenza dei taxi. Finalmente una voce rispose al telefono. Supplicai di mandarne uno al più presto : mia moglie, incinta di sette mesi , doveva ricevere la benedizione estrema della madre soggetta a sua volta all’estrema unzione, dissi.
Mi era venuta in mente Filumena Marturano.
La voce fredda o raffreddata rispose che si sarebbe fatto il possibile. Quindi ci vestimmo e ci attaccammo alla finestra che risponde alla strada schiacciando contro il vetro i nasi abbastanza pronunciati, e già geneticamente e un poco ornitologicamente incurvati, per antivedere l’arrivo sotto casa dell’autoambulanza necessaria al salvataggio del nostro amore in pericolo serio.
Dovevamo predisporci a scendere nella strada.
Tuttavia ogni tanto staccavamo i nasi dalle lastre fredde per darci dei baci, scaldarci e incoraggiarci a vicenda. Ifigenia faceva domande allarmate: “Se la neve che cade da ore causando incidenti avesse ostruito e bloccato ogni strada?”. La guardavo allargando le braccia in segno di impotenza disperata, ma pensavo che lei invece sperasse di essere costretta dalle circostanze a una rivelazione, quindi a una rottura con il marito.
Io al contrario temevo che se il nostro rapporto avesse preso la strada piatta della legalità avrebbe perso quel gusto piccante del proibito, del momentaneo rubato alla consuetudine noiosa. Per me era imprtante che si conservasse e durasse il più possibile a lungo quel tanto di furtivo che eccita il desiderio e innalza, potenzia la sensualità fino a prestazioni veramente olimpiche.
Finalmente scorgemmo un taxi in arrivo. Era bianco e giallo. “Ecco la Margherita della salvezza!”, esultò Ifigenia. “Bellina, monella!” pensai tutto contento che potesse tornare a casa sua e mi lasciasse solo a riflettere in pace e in silenzio.
L’ascensore era occupato sicché scendemmo i cinque piani di scale saltando precipitosamente i gradini a due o tre per volta ma senza cadere.
La frattura del mio femore destro distava decenni.
Poi finalmente la ragazza entrò nel taxi. “Ti abbraccio forte ” le gridai, quindi pregai il tassista di fare presto. L’uomo indicò la neve senza dire parola. Risalìi adagio le scale. Ero in contraddizione con me stesso: da una parte ero contento che Ifigenia tornasse nel legittimo talamo, dall’altro temevo che il nostro castello magico evaporasse prima del tempo. In effetti non aveva fondamenta valide né solide mura. Intanto eravamo fuori pericolo. Erano le sette e un quarto di quel 29 novembre.
Ora so che la mia paura era interna: un sentimento di colpa che si aspettava un castigo. Oscuri terrori superstiziosi o piuttosto scrupoli morali per i nostri inganni?
Ora so che Cristo salvò la vita all’adultera e perdonò la peccatrice: “dico tibi: remissa sunt peccata eius multa quondam dilexit multum; cui autem minus dimittitur minus diligit. Dixit autem ad illam: “Remissa sunt peccata tua” - N. T. Luca, 7, 47- 48).
Parole santissime. Valgano anche per me e per Ifigenia che del resto non si trova più in questa dimensione. Non so se nel cielo o altrove mi benedica. Credo di no. E’ stata una formidabile amante piuttosto a lungo però quasi mai un’amica.
Se ho peccato fu in diversi paesi e oramai le donne sono tutte morte quasi tutte. Impiegherò il tempo che mi resta a onorarle scrivendo, e a pregare per loro.
Chiudo il racconto di quel 29 novembre lontan con questa piccola ma devota orazione : “Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Requiescant in pace. Amen”.
p. s
Cristo salvò la vita all’adultera e perdonò la peccatrice.
Tolstoj ci scherza sopra con intelligenza:" I libertini, queste Maddalene di sesso maschile, hanno un segreto senso della propria innocenza, né più né meno come le Maddalene femminili, e basato sulla medesima speranza di perdono:"Tutto le sarà perdonato, perché ha molto amato; e a lui tutto sarà perdonato, perché si è molto divertito"[1]. La peccatrix-ajmartwlov~ non era Maria Maddalena e nemmeno l’adultre ma va bene lo stesso.
Nella letteratura le adultere femmine come Madame Bovary e Anna Krenina finiscono suicide, mentre gli adulteri maschi come Stiva, il fratello di Anna Karenina se la spassano impuniti.
Bologna 29 novembre ore 12 giovanni ghiselli
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