giovedì 20 novembre 2025

Conclusione della Sonata a Kreutzer di Tolstoj e Poscritto.


Dopo avere ferito a morte la moglie colpendola con un pugnale al fianco sinistro,   il marito decide di perdonarla e arriva a provare pietà: “Guardai i i miei figlioli,  e il suo volto livido e disfatto, e per la prima volta dimenticai me stesso, i miei diritti, l’orgoglio, e per la prima volta vidi in lei l’essere umano. E allora tutto quanto mi aveva arrecato offesa mi parve cosa meschina- tutta la mia gelosia, e invece così grave quello che avevo fatto tanto che avrei voluto chiederle perdono.

“Perdonami” dissi.

“Perdonarti? Sarebbe assurdo. Basta che io non muoia!” gridò sollevandosi e fissandolo con occhi ardenti di febbre

“Sì, puoi essere soddisfatto! Ti odio!Via uccidimi, non ti temo!”

 Poi  non fece che delirare

Lui viene portato in prigione dove rimase 11 mesi in attesa dek processo.

Segue un poscritto.

 

Poscritto a Sonata a Kreutzer di Tolstoj avvicinato ad altri autori con metodo comparativo.

 

Tolstoj: Pessima cosa è la frequentazione delle prostitute.

 

Orazio invece l’antepone al corteggiamenti delle matrone quando si corrono rischi maggiori.

Nella Satira I 2 di Orazio sconsiglia l'adulterio, in sintonia con la politica di Augusto contro questa forma di sovversione che mina la famiglia, un'istituzione secondo alcuni  naturale per l'uomo, secondo altri contraria alla libertà e alla felicità umana, comunque  raccomandata e benedetta in ogni tempo da qualsiasi potere.

 Leggiamo qualche verso di questa satira che mette in rilievo gli inconvenienti dell'adulterio presentato come pratica assai rischiosa. Orazio, tra i due estremi sessuali del bordello e delle mogli altrui,  consiglia la frequentazione delle  prostitute:" :"nil medium est. Sunt qui nolint tetigisse nisi illas/quarum subsuta talos tegat instita veste,/contra alius nullam nisi olenti in fornice stantem" (28-30), non c'è la via di mezzo: ci sono coloro che non vogliono contatti se non con quelle le cui caviglie copre la balza in fondo alla veste ben cucita, un altro al contrario non vuole nessuna che non stia fissa in un bordello maleodorante.

 Dall'insieme della satira appare evidente che il Venosino considera più simpatico e meno pericoloso il vizio postribolare che di certo era meno eversivo rispetto ai programmi della restaurazione progettata dal suo augusto protettore.

 In questa satira l'antitesi rispetto allo sconsigliato corteggiamento delle scomode mogli, barricate in vari modi e coperte fino ai talloni, è la meno rischiosa frequentazione dei bordelli, già approvata dall'austero Catone di cui infatti abbiamo messo in rilievo la paura nei confronti delle donne :"quidam notus homo cum exiret fornice, "macte/virtute esto" inquit sententia dia Catonis;/nam simul ac venas inflavit taetra libido,/huc iuvenes aequom est descendere non alienas/permolĕre uxores."nolim laudarier"inquit/"sic me" mirator cunni Cupiennus albi" (vv. 31-36), una volta che un uomo conosciuto usciva da un bordello, "bravo per il tuo valore" esclamò il sublime parere di Catone; infatti appena la voglia oscura ha gonfiato le vene, qua è bene che scendano i giovani, non che macinino le mogli altrui. "Non vorrei essere lodato così", disse Cupienno ammiratore del sesso coperto di bianco.-fornice: fornix  è un sotterraneo a volta dove erano tipicamente situati i bordelli; infatti i giovani vi devono descendere. Su questo sostantivo si forma il verbo fornicare. In inglese c'è fornication di cui cito un'occorrenza suggestiva in Christopher Marlowe (1564-1693):"Thou hast committed…"- "fornication but that was in another country,-and besides, the wench is dead "[1] "tu  hai… "fornicato; ma  fu in un altro paese e oltretutto la ragazza è morta.   

 

Tolstoj procede denunciando la diffusione dell’adulterio.

“La mancanza di fede fra i coniugi è diventata in tutti i ceti una cosa abituale (anche fra i contadini, grazie al lungo servizio militare cui sono costretti) un fenomeno dei più comuni. E io ritengo che ciò sia male.

 

Una denuncia fatta anche da Seneca: “:"Numquid iam ullus adulterii pudor est, postquam eo ventum est, ut nulla virum habeat, nisi ut adulterum inrītet? Argumentum est deformitatis pudicitia [2]. (De Beneficiis[3]  III, 16 3), c'è forse più un poco di vergogna dell'adulterio, dopo che si è arrivati al punto che nessuna donna ha il marito, se non per stimolare l'amante? La pudicizia è indizio di bruttezza.

Tolstoj condanna l’aborto quale omicidio.

Quindi biasima la nutrizione eccessiva che provoca la sensualità come tutti i lussi e le cose superflue. Dilaga la mancanza di pudore nelle donne e l’ozio nell’uomo.

Ovidio sostiene che l’ozio accentua la brama sessuale. Egisto per esempio divenne adultero perché non aveva nulla da fare:"Quaeritis Aegisthus quare sit factus adulter;/in promptu causa est; desidiosus erat " (Remedia amoris, vv. 161-162), volete sapere perché Egisto divenne adultero? il motivo è a portata di mano: non aveva nulla da fare.  Gli altri Greci infatti facevano la guerra e ad Argo non c'erano processi a impegnarlo. Dunque:"Quod potuit, ne nil illic ageretur, amavit " (v. 167), fece quello che poté per non stare là senza far niente: fece l'amore.

 Tolstoj non approva il matrimonio né la proprietà privata né l’esercito poiché non sono istituzioni cristiane.

 

L’unione carnale, sessuale, allontana dagli scopi degni che sono rendersi utili all’umanità, alla patria, alla scienza, all’arte. Il matrimonio stesso non è mai stato proposto da Cristo. Non esiste matrimonio cristiano nè proprietà privata cristiana né eserciti cristiani, nè tribunali cristiani. Cristiana è la negazione di sé stesso per servire Dio e amare il prossimo. Invece di mettere al mondo dei figli dovremmo pensare ad aiutare i bambini che hanno bisogno.

 

C'è un consiglio dell'apostolo Paolo contrario al matrimonio plausibile solo come extrema ratio contro l’ardore:"Dico autem innuptis et viduis:"Bonum est illis si sic maneant sicut et ego; quod si non contineant, nubant. Melius est autem nubere quam uri" (I Ai Corinzi , 7, 9), dico però a quanti non sono sposati e alle vedove: è bene per loro che stiano così come sto io, ma se non si contengono, si sposino. E' meglio infatti sposarsi che ardere (krei'tton gavr ejstin gamh'sai h]   purou'sqai).

Possiamo fare una riflessione tutta nostra: se l'amore è fuoco e il matrimonio lo spenge, il matrimonio nega l'amore. 

Bologna 20 novembre 2025 ore19, 10 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] The jew of Malta , IV, 1. L'ebreo di Malta è una tragedia del 1589. T. S. Eliot utilizza queste parole del frate e di Barabba come epigrafe a Portrait of a Lady, Ritratto di signora.

[2] . Si ricordi l'irrisorio "casta est quam nemo rogavit di Ovidio (Amores, I, 8, 44), è casta quella cui nessuno ha fatto proposte.

[3] Terminato nel 64 d. C.


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