Nelle III stasimo delle Troiane di Euripide, tragedia che vedrò
e presenterò a Siracusa alla fine di questa settimana, è descritta la
distruzione di Ilio
Una massa di bambini
attaccati alle madri piange. Una bimba grida: “Madre, gli Achei mi portano via
sola, lontano dagli occhi tuoi, su una nave fosca, con remi che fendono il
mare, alla sacra Salamina o alla istmica punta sui due mari dove le sedi di
Pelope hanno le porte (1092 ss.).
Il dolore inflitto ai bambini è l’atrocità massima nel corso di
questo eccidio come nei confronti dei profughi che cercano la salvezza nelle
nostre coste
Non c’è progresso, non c’è ricerca della verità che
giustifichi il pianto dei bambini. Certi politici nostri, magari pure
“progressisti” approvavano i bombardamenti sulle città con relativi massacri in
quanto tali “pulizie” liberavano le donne dal portare il velo.
Insomma meglio morte con i loro figli che “schifosamente” velate. Ora l’abominio
si ripete.
Ho sempre pensato che
la vita punisce chi la tratta in questa maniera.
Cfr.
1984 di Orwell: “Qualche cosa vi
sconfiggerà. La vita vi sconfiggerà (p. 282 Something
will defeat you. Life will defeat you)...Io so che alla fine sarete
sconfitti. C'è qualche cosa, nell'universo...non so, un qualche spirito, un
qualche principio...che non riuscirete mai a sopraffare."
"Credi
in Dio, Winston?"
"No."
"E
allora quale può essere questo principio che ci annienterà?"
"Non
lo so. Lo spirito dell'Uomo"( The
spirit of Man p. 283).
Cfr. poi I fratelli Karamazov dove Ivan ricorda le sofferenze dei bambini e
sostiene che per evitarle si deve rinunciare anche all’armonia: “ sta bene che
debbano soffrire tutti, per comperare a prezzo di sofferenze l’armonia futura;
ma dimmi, che c’entrano i bambini? Dimmelo per piacere! E’assolutamente
incomprensibile che debbano soffrire anche loro e acquistare a prezzo delle
loro sofferenze questa armonia (V, 4, p. 317)
Hanno valutato troppo cara
quell’armonia e non abbiamo mezzi per pagarne a tal prezzo l’ingresso. E perciò
mi affretto a restituire il mio biglietto d’ingresso. E se sono un uomo onesto,
devo restituirlo al più presto possibile”[1].
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