Ieri durante una cena in casa di amici mi sono sentito
dare del "mummificato". L'ho presa bene, come un complimento, ma,
tornando verso mezzanotte nella mia tomba monumentale dove ridondano i libri, ho pensato che di star nelle
piramidi ne ho le tasche piene. Quindi durante l'estate, per un paio di mesi,
ne uscirò come fece a suo tempo il mio contubernale Tutankamon. Io però voglio
andare in cerca non di quello che tutte le femmine hanno, bensì dell'amore di
donne belle, fini, e congeniali al genio mio, affascinate dalla sua forza. Intanto oggi, veduta la cronoscalata
ciclistica di San Luca e assuntala come afrodisiaco, ho scalato in bicicletta
una salita impervia smummificandomi già un poco. Dei libri però non posso e non
voglio liberarmi siccome pure loro mi danno forza coraggio e salute.
Come le donne, il sole e la
bicicletta.
Nello scrivere questo pezzetto ho ricordato e modificato la clausula licenziosa di una canzoncina tombale ambientata in Egitto che si cantava al tempo della goliardia opportunamente sepolta dal movimento studentesco del '68. C’era troppa frustrazione sessuale in quegli stornelli da gioventù sfortunata usando un eufemismo
Nello scrivere questo pezzetto ho ricordato e modificato la clausula licenziosa di una canzoncina tombale ambientata in Egitto che si cantava al tempo della goliardia opportunamente sepolta dal movimento studentesco del '68. C’era troppa frustrazione sessuale in quegli stornelli da gioventù sfortunata usando un eufemismo
Baci da gianni a quanti
capiscono
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