mercoledì 8 maggio 2024

Ifigenia CLXXVI. La morte di Ludwig nello Starnberger See. Le due fiaccole.


 

Le due nuotate nel Balaton mi sarebbero tornate in mente la sera del 17 aprile 1981 quando,  seduto con Ifigenia  sulla riva dello Starnberger See, entrambi senza proferire verbo, guardavamo la croce di ferro che indica il luogo sacro dell’annegamento rituale del bellissimo re invertito a mostro pazzo e deforme. Vedevamo un cigno che si aggirava sull’acqua che si era spalancata benigna al sovrano lunatico che smise di soffrire riconsacrandosi re.

 Contemplavamo l’ultimo spicchio di sole che si inabissava tra colli scuri sovrastati dal cielo purpureo che  colorava di sangue l’acqua increspate dal lago e spiavamo con rapidi sguardi obliqui ciascuno il volto dell’altro, divenuto cupo, sospettoso e ostile dopo due anni e mezzo di incomprensioni, malizie e menzogne.

Allora mi sovvenni dei  bagni nel lago ungherese, dell’amore di Elena, delle gioie ricevute e date con Ifigenia nei mesi felici del nostro inverno magico, e mi si strinse il cuore.

A un certo punto su un colle davanti a noi si accese una fiaccola e io ruppi il silenzio dicendo: “viximus insignes inter utramque facem"[1]. Intendevo la fiaccola chiara delle nozze di novembre e quella fumosa del funerale del successivo agosto che offuscò tutte le nostre gioie poi le  fece annegare.

Come Ludwig II di Baviera. Eravamo andati a vederne i castelli per commemorare lui e il tempo buono del nostro amore dopo avere visto il film di Visconti che ci commosse e ci aveva rimessi in contatto per qualche ora.

 

Bologna 8 aprile 2024 ore 10, 06 giovanni ghiselli

giovanni ghiselli   

 

 

 

 

 



[1] Properzio, IV, 11,  46.

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