Olimpica IV a Psaumis di Camarina vincitore con il carro.
E’ un’ode breve che consta di una sola triade strofica.
Celebra la vittoria olimpica ottenuta da Psaumis nel 452 con la quadriga equestre. Vediamone i versi
Strofe
Zeus viene invocato come sommo signore, auriga del tuono dal piede infaticabile.
Platone nel Fedro riprende questa immagine: Zeus
Zeus è l’auriga che precede un esercito di dei e demoni conducendo il carro alato-ejlauvnwn pthno;n a{rma e ordinando tutte le cose diakosmw`n pavnta. Non segue la schiera divina solo JEstiva la dea del focolare che rimane da sola nella casa degli dèi (246 E-247A )
Troviamo una ripresa di Giove auriga anche in Orazio: “ Diespiter –igni corusco nubila dividens- plerumque, per purum tonantis- egit equos volucremque currim” Carm, I, 34, 5-8, Giove che suole rompere le nuvole con il fulmine brillante ha spinto cavalli tonanti e il carro alato per il cielo sereno.
Le Ore figlie di Zeus, danzando circolarmente- eJlissovmenai- al suono variegato della cetra, hanno mandato me quale testimone- mavrtur j degli agoni più alti.
Testimone è il poeta compositore e il coro che intona il canto
Cfr. Euripide Troiane vv 2-3: e[nqa Nhrh/dwn coroi;- kavlliston i[cno~ ejxelissousin podov~- dove le danze delle Nereidi muovono in cerchio i piedi dalle bellissime impronte.
Quando gli ospiti hanno successo,
i valenti provano subito gioia e[sanan
al dolce annuncio.
I valenti sono i poeti dotati, ospiti del vincitore ed esultano per il risultato della gara. Saivnw ha come primo significato “scodinzolo” ma qui è opportuno dargli un significato positivo.
Ma tu, figlio di Crono, che tieni l’Etna,
massa ventosa,
sul possente Tifone dalle cento teste
accogli anche per le Grazie questo festeggiamento
della vittoria Olimpica,
Il peso massiccio dell’Etna viene paragonato dai vecchi coreuti dell’Eracle di Euripide (vv. 637-640) a quello dell’età che grava sulle loro spalle
Callimaco invece scrive che tutta la Sicilia pesa sul maledetto Encelado ( Aitia, fr. 36 Pfeiffer)
Antistrofe
durevolissima luce
di possenti virtù.
Il festeggiamento riflette la luce dei talenti del vincitore.
Infatti giunge sul carro di Psaumis
che incoronato dell’olivo di Pisa
corre a innalzare gloria a Camarina.
Sia propizio il dio alle restanti preghiere
poiché lo lodo, sempre pronto
all’allevamento di cavalli,
contento di accogliere gli ospiti
e volto con animo puro alla pace
amica della città.
Non tingerò di menzogna il discorso
confutazione dei mortali è la prova
Epodo
che liberò dal disprezzo delle donne di Lemno
il figlio di Climeno.
Vncendo la corsa in armi di bronzo
e andando incoronato al premio
Disse a Ipsipile:
“questo sono io
Per velocità
Uguale nelle mani e nel cuore
Crescono anche nei giovani
Uomini spesso capelli bianchi
Contro il tempo confacente all’età”.
Fine dell’Olimpica IV
Ergino è il figlio di Climeno, ricordato da Apollonio Rodio nell’elenco degli Argonauti (Argonautiche 186-187) quale figlio di Poseidone però-. Gli scoli spiegano che Ergino aveva i capelli bianchi per una precoce canizie e fu per questo deriso dalle donne di Lemno-le ardite femmine spietate di Dante-,
Tuttavia questo argonauta vinse una corsa in armi superando i velocissimi figli di Borea Zete e Calais ai giochi funebri in onore di Toante e smentì le donne beffeggiatrici.
Forse il laudandus celebrato dall’ode era canuto e magari neanche giovane però aveva vinto come Ergino. Nel caso la scelta di questo raro mito avrebbe una funzione encomiastica.
Bologna 29 maggio 2024 ore 10, 48 giovanni ghiselli
p. s.
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