Leopardi nello Zibaldone (3833-3834) afferma che il culto del sole rende più umano e più civile chi lo pratica: "Quando gli Europei scoprirono il Perù e i suoi contorni, dovunque trovarono alcuna parte o segno di civilizzazione e dirozzamento, quivi trovarono il culto del sole; dovunque il culto del sole, quivi i costumi men fieri e men duri che altrove; dovunque non trovarono il culto del sole, quivi (ed erano pur provincie, valli, ed anche borgate, confinanti non di rado o vicinissime alle sopraddette) una vasta, intiera ed orrenda e spietatissima barbarie ed immanità e fierezza di costumi e di vita. E generalmente i tempii del sole erano come il segno della civiltà, e i confini del culto del sole, i confini di essa (5 Nov. 1823)”. L’attuale culto del freddo e della pioggia, ossia l’anticulto del sole è da associare all’orrenda e spietatissima barbarie delle guerre in corso.
Bologna 21 maggio 2024 ore 12, 09 giovanni ghiselli
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