NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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martedì 21 maggio 2024

La diversità di Socrate e di don Lorenzo Milani.


Obietto con buona pace di Nietzsche, che Socrate non è ascrivibile alla cultura antimitica né Euripide a quella antieroica.

Nel prologo del Fedro di platone, Socrate dice a Fedro che se non credesse al mito di Borea che rapì Orizia figlia del re Eretteo, come non ci credono oiJ sofoiv, non sarebbe l’uomo strano, fuori luogo, fuori posto (a[topo~) che è (229c). Sarebbe come i sapienti sofistici e causidici dai quali invece sente e sa di essere diverso.

 

Torniamo al dialogo platonico dove Socrate seguita così: “ Potrei dire, facendo il sapiente sofizovmeno~, che un colpo di vento di Borea gettò Orizia giù dalle rupi o dall’Areopago. È un’interpretazione ingegnosa, ma chi la fa, poi deve raddrizzare gli Ippocentauri, la Chimera, e Gorgoni e Pegasi e tutte le stranezze della natura. E per questo ci vuole molto tempo libero che io non ho: ejmoi; de; pro;~ aujta; oujdamw`~ scolhv (229e).

Io non sono ancora in grado di conoscere me stesso kata; to; Delfiko;n gravmma, secondo la scritta deifica,  perciò mi sembra ridicolo geloi`on dhv moi faivnetai indagare cose che mi sono estranee - ta; ajllovtria skopei`n. Dunque dico addio a tali questioni, esamino me stesso skopw` ejmautovn, per vedere se per caso io non sia una bestia più intricata e più invasa da brame di Tifone o se sono un essere vivente (zw`/on) più mite e semplice, partecipe per natura di una sorte divina e priva di superbia (Fedro, 230a)

Cfr. don Lorenzo Milani:“Mi devono snobbare, dire che sono un ingenuo e un demagogo, non mi devono onorare come uno di loro, perché non sono come loro” (Michele Gesualdi, Don Lorenzo Milani, L’esilio di Barbiana, p. 221).

Non mi vergogno di affermare che anche io sono sempre stato fiero della mia “stranezza” la quale mi ha spinto a indagare me stesso per capire chi potessi essere, senza dare retta a quanti mi biasimavano o deridevano perché non pensavo né agivo pecorum ritu, pergens non quo eundum est, sed quo itur.

Mi sono dedicato a quanto mi piaceva molto e mi riusciva bene: lo studio, l’amore, la bicicletta.

Bologna 21 maggio 2024 ore 19, 57 giovanni ghiselli

p. s.

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