lunedì 9 settembre 2024

Abbozzo di scrittura basata su appunti e reminiscenze letterarie.


 

Argomenti

La notte e la  mattina del 13 giugno..

 

In questo capitolo trascriverò gli appunti presi la notte della

catastrofe e i due giorni seguenti. Intendo copiarli come li trovo,

senza rielaborarne la forma né cucire insieme le pezze o zeppe letterarie,

appoggiate tra le parole. Queste non devono nascondere, anzi magari accentuare e nobilitare 

 

 il pathos doloroso che, pure reso meno tetro qua e

là con l'ironia, mi costrinse comunque a iniziare questo lungo epos

arrivato vicino al termine dopo parecchi anni.

Lo concluderò con il

racconto della seconda parte del giorno 15 giugno 1981, quando

abbozzai la prima pagina.

 Nel frattempo io sono passato alla parte

dei non più giovani, e la ragazza da quella dei più senz'altro, o se

vogliamo dei Manes, i buoni: quale incarnazione della carne è

morta da anni, ma  questo lavoro conserverà qualche cosa della

nostra storia antica. Forse, oltre una vicenda amorosa ricca di

casi, la mia opera è riuscita a mostrare alcune immagini della

dedalica terra, bella e varia come le femmine umane, che hanno per giunta l’arteria femoralis nella parte anteriore delle cosce degne di baci devoti.

 

Non mancheranno diversi aspetti significativi della scuola, della società, dei costumi

che si andavano sconciando in quegli anni, e magari pure qualche

parvenza della provvida, artistica Mente che regge l'universo e

tutto porta a buon fine. Troverete le tribolate peripezie di un uomo

che cerca sempre, siccome vuole capire, e di una giovane donna

bramosa di  fama e successo. 

E’ proprio per il sentimento di

appartenere all'umanità che ho messo a disposizione di tutti questa

storia nella quale, credo, ognuno potrà riconoscere qualcosa di sé.

Vediamo dunque i primi appunti suggeriti da un pathos doloroso contaminato con l’ironia che non lo annienta, eventualmente lo relativizza. Le citazioni classiche invece universalizzano.

 

Sabato 13 giugno 1981, ore due della notte. Desdemona è

precipitata a capofitto con l'attore famoso. E' andata a cena con lui,

è salita in camera sua, si è sdraiata nel suo letto, l'ha abbracciato,

ma non l'ha baciato. Che cosa vuol dire? Pedicavit ille eam ? 1

 

 Con

il latino evito le parolacce. Il latino è la lingua del pudore.

1

L'ha sodomizzata quel famoso? Cfr. Catullo, Carmi,  16, 1:"Pedicabo ego vos et

inrumabo".


 

 

 

Il nostro rapporto effettivamente era stanco assai. Non si parlava

più, non era interessante per nessuno dei due l'opinione dell'altro.

L'idea di passare due giorni con lei mi metteva addosso il

malumore. Non è stata colpa di nessuno: la tensione (

tovno")

era

caduta ed è bastato un incontro con un altro perché tutto si

afflosciasse (implodesse?, no: è una parola orribile, per giunta di

moda; la usano i saputelli  che vogliono sembrare anche intelligenti,

profondi e di vaste letture) nella rovina finale.

Questa volta non ho

i rimpianti della notte del 15 marzo quando, accompagnata lei a

casa, mi ritrovai solo nel mio studio biancheggiante di luna. Tutto

il senso di noia

e stanchezza che

mi pesavano addosso,

dipendevano dal rapporto malato con Ifigenia. Oramai ci affaticavamo a

vicenda. Se fossimo andati ancora avanti ci saremmo uccisi con

reciproghe piaghe, come Eteocle e Polinice, i figli di Edipo e Giocasta. Tutto doveva cambiare,

anche nell'eventualità (remota) che dovessimo tornare insieme

come prima (cfr. il Gattopardo ) o più di prima ti amerò (canzone degli anni Cinquanta: Tony Dallara?) . Non facevo più niente con gioia:

nemmeno lo sport, o la scuola. Il sole, il primo fra tutti gli dei, la

fiamma che nutre la vita, il santo volto di luce (Sofocle), lo

annebbiavo con la mia angoscia (Kafka). Ho tagliato la striscia di

cuoio dopo due anni e mezzo. Cordone ombelicale che mi legava a

Ifigenia. Una volta era il laccio della gioia del bello. Cercano

di estrarre quel bambino dal cunicolo.

Sono le sei del mattino. La televisione trasmette sempre il

salvataggio mancato di quella creatura.

Ricordati e giuralo sullo Stige:

1) Non devi ingrassare, ossia mangia poco e fai sport in tutte le

stagioni. Salite italiane e gtrche in bicicletta, corse di 5000 metri a crono, nuotate dalla palla di Pomodoro  sottomonte: il triathlon  insomma.

2) Devi continuare a studiare.

3) Devi ricominciare a scrivere.

Intanto questo è il monologo dell'abbandonato il 13 giugno del

1981 per un attore famoso.

 Le beffe della fortuna hanno accumulato in questo giorno di prima estate  gli avvenimenti di un secolo.

 L’attore famoso  di Pavese era Raf Vallone. Il

mio rivale è più famoso a onore del vero. Buon segno: diverrò

scrittore più bravo e più letto di Pavese. Se non altro, non ce l'ho

con le donne.

Non sto soffrendo troppo: me l'aspettavo, l'avevo messo in conto.

Lei non era tipo generoso e capace di amare. In un primo tempo la

lusingava essere l’amante del professore bravo, lei ultima dei precari seppure bella,


 

 

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poi le facevo comodo per l'esame di recitazione.

Mi usava e non voleva darmi niente in cambio. Anche il sesso

faceva malvolentieri. Pensava di non ricevere una mercede

adeguata. Mercede, sì mercede. Mistofori di Caria e Pezetèri2

 

“L'armi qua l'armi: io solo combatterò, procomberò sol io”3.

 . Eppure

il primo anno eravamo pazzi di gioia, “sott'altra luce che l'usata

errando”4

  Il suo sesso era vivo nel letto, sull'erba, sulla

terra, sul moscone, in automobile, nei cessi dei treni (

  La città delle donne) e dei bar. "Lugete, o Veneres

Cupidinesque...passer mortus est meae puellae "5

 Anche il gallo è

morto: non canterà più coccodì, coccodà 6.

 

La via all'insù è durata nove mesi. Dopo l'estate colei si era

 intorpidita: da leggera, agile e spiritosa, era

diventata goffa, pesante, insicura. Una bellezza fradicia di sciagure

(Edipo re, v.1396. E il commento a questa tragedia quando lo

riprendi in mano?). Una cosa alla volta: ora si va in bicicletta.

 Note

3

Cfr. Leopardi, Canzone all'Italia, vv. 37-38.

4

Cfr. Leopardi, Il pensiero dominante, vv. 103-104.

5

Cfr. Catullo, Carmi,

3, v. 1 e v. 3, Piangete Veneri e Amorini, è morto il

passero della mia ragazza.

6

Canzone studentesca.

 

 

Pesaro 9 settembre 2024 ore 11, 51 giovanni ghiselli

 

p. s.

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