sabato 14 giugno 2025

Ifigenia CLVIII. La scuola corrotta. Il paese guasto. Prima parte. Prologo. Studenti e docente.

Una tragedia che costituisce un tentativo abbastanza riuscito di drammatizzare la mia metodologia
In gennaio scrissi un dramma La scuola corrotta. Mostrava il decadimento della cultura nella politica e nella società a partire dalla scuola. A Ifigenia piaceva: ascoltava le mie proposte, mi dava il suo parere e mi incoraggiava. Riletto oggi dopo quarantacinque anni e mezzo, vi trovo delle ingenuità giovanili ma anche delle previsioni azzeccate: allora già prevedevo e presoffrivo diverse calamità che si sarebbero avverate nei decenni seguenti.
Da ieri la guerra si va estendendo.
Vi propongo questo mio scritto antico con pochi ritocchi
La scuola corrotta.
Dedicato a tutti gli studenti che ho cercato di educare dall'ottobre del 1969 . Alla scuola media per 5
 anni, in un Istituto professionale femminile per un anno, al ginnasio e al liceo per 35 anni, e alla scuola di specializzazione dell’Università di Bologna per dieci anni.
 
Epigrafe: “oJ de; ajnexevtasto" bivo" ouj biwto;" ajnqrwvpw/” 1
la vita senza ricerca non è vivibile per l'uomo.
 
Prologo
Ambientato all’inizio degli anni Ottanta del Novecento in un'aula di un liceo classico diretto male. Allievi di prima liceo. Parlano due studenti. Il primo è realista, il secondo ottimista.
 
Primo studente
Gli anni scorsi abbiamo lavorato con un metodo non usuale, con un maestro insolito, rivoluzionario per questa scuola. Mi chiedo se andrà bene anche ai nuovi insegnanti un sistema di lavoro tanto raro.
 
Secondo studente
Non può non andare bene. Oltre a svolgere i programmi ministeriali, abbiamo letto tanti libri e ne abbiamo tratto il gusto di riflettere sui sentimenti, le idee, i diritti e i doveri degli uomini. Abbiamo lavorato con una sensazione di gioia, di accrescimento della nostra umanità.
 
Primo studente
Appunto: è una cosa sospetta per chi non l'ha mai provata.
 
Secondo studente
Comunque anche da un punto di vista strettamente scolastico siamo ben preparati.
 
Primo studente
Infatti. Dobbiamo sperare che i nostri nuovi docenti ne sappiano più di noi, altrimenti non possono accrescere le nostre conoscenze, e per giunta si offendono.
 
Secondo studente
Perché? Potranno imparare comunque qualche cosa, mentre ci insegnano quello che sanno; se non altro il loro metodo. Non credo che non siano preparati: sono uomini e donne di scuola; dovrebbero essere anche persone di cultura. Resteranno sorpresi, ma piacevolmente, dalle letture che abbiamo fatto.
 
Secondo studente
Può essere, ma se loro non le hanno fatte, non vogliono farle e conoscono solo i manuali, vedrai che, per rivalsa, ci accuseranno di avere trascurato i tecnicismi delle lingue classiche.
 
Secondo studente
Vuoi scherzare? Per due anni, tutti i giorni, abbiamo lavorato su grammatiche e sintassi, con regole, eccezioni, esercizi e verifiche. Abbiamo studiato il greco e il latino con ordine e tenacia esemplari,
affaticandoci anche.
 
Primo studente
E' vero; però abbiamo pure provato il piacere della letteratura, della storia, della filosofia con il nostro maestro.
 
Secondo studente
E questo non è oggettivamente un merito?
 
Primo studente
Lo è per uno come Ghiselli che crede nell'umanesimo quale amore dell’umanità e mira allo sviluppo del pensiero suo e nostro; ma se i nuovi professori sono dei frustrati, dei repressi, e hanno nel mirino la repressione degli studenti, ci negheranno i benefici di uno studio chiarificatore che
stenebri la mente e la liberi dai ceppi dei luoghi comuni.
  
Secondo studente
Tu dici che possono essere tanto ottenebrati? Io spero di no.
 
Primo studente
Io pure. Ma temo che quelli carenti di luce, cercheranno di oscurare anche noi.
 
Secondo studente
Come?
 
Primo studente
Tentando di renderci simili a loro.
 
Secondo studente
In che modo?
 
Primo studente
Ci rendono diffidenti trattandoci con diffidenza, ci fanno diventare servili gratificando chi li asseconda in maniera adulatoria e umiliando chi li confuta con ragione. Ci espropriano dei valori estetici ed etici proponendo e propugnando la mediocrità. Ci danno cattiva coscienza del lavoro intelligente e critico che abbiamo svolto in questi anni, abituandoci a un apprendimento manualistico, meccanico e sottoposto a controlli ignobili, pieni di malafede.
 
Secondo studente
Cerca di non essere prevenuto! Perché dovrebbero essere tanto distorti?
 
Primo studente
Perché tali stanno diventando i capi della nazione, e costoro li imitano. Comunque arriva una prof: sentiamo cosa dice.
 
Secondo studente
Sì; poi le faremo delle domande.
 
Entra una docente di età indefinibile.
Docente
Buongiorno ragazzi. Sono la nuova insegnante di lingue classiche. Spero che potremo lavorare insieme proficuamente, anche se il mio metodo risulterà un attimino diverso da quello del vostro ex
professore. Vorrete sapere qual è il mio scopo: ebbene io mi propongo di darvi una disciplina mentale attraverso il greco e il latino. Se volete diventare professionisti rispettati, cominciate subito a essere studenti ordinati.
“Che cosa significa essere ordinati, e l'ordine che cos'è ?” chiederete voi. Ebbene, il mio ordine è questo: ognuno stia al suo posto. Qui dentro, per esempio, io devo insegnare, e voi dovete studiare. Studiare non è la morte di nessuno: quando avevo la vostra età lo facevo dalla mattina alla sera. Ogni cosa a suo tempo, e tutto con ordine. Non dovete pensare “beata lei che ha finito gli studi e ora prende lo stipendio!"; la vita è fatta di turni: oggi a me, domani a te. Vivere è un'equazione che toglie da una parte e aggiunge dall'altra. Non lavoro, però studio, oppure studio perché non lavoro. Avete capito? Io posso permettermi di non studiare, poiché lavoro; voi no, voi dovete affaticarvi sui libri, siccome non lavorate. Anche questo è ordine, anzi è un ordine che vi do subito.
 
Studentessa, carina e intelligente e molto brava
Allora, se ho capito bene, il dovere di studiare riguarda solo noi.
 
Docente
Voi siete i discenti. Certo, per me adesso non è necessario: è un optional come modernamente e simpaticamente si dice. Perché io sono moderna, sono smart, e vi capisco! Ma io ho studiato, eccome! Io ne ho date di soddisfazioni ai miei genitori, agli insegnanti, ai Signori Presidi! Cercate di darne anche voi ai vostri; non c'è piacere più grande nella vita, credetemi, che sentirsi dire “bravo!" dai superiori!
 
Studentessa a studente, sottovoce
Ha un Super Io grosso come una balena: ha inghiottito la schiuma e la feccia di tutte le autorità che ha individuato.
 
Studente a studentessa
Lasciamola concludere; dopo le faremo delle domande.
 
Docente
Cosa? Ah, niente, mi pare.
Io non ho dimenticato il tempo in cui stavo dall'altra parte. Era bello, era brutto? Chi può dirlo? Ora sono docente di ruolo A, ma forse, in fondo, non sto meglio di allora. Lo so: voi a scuola ci venite mal volentieri, vi annoiate, studiate contro voglia; vorreste evadere sempre, e aspettate la fine delle lezioni con ansia. Ebbene, dall'alto della mia esperienza vi garantisco che nemmeno la vita mia è connotata dalla delizia. Considerate che la mattina devo alzarmi presto per sistemare i bambini, poi vengo qua a occuparmi dei figli degli altri, quindi corro a casa per preparare il pranzo. Dopo pranzo deve sbrigare tante faccende, riordinare, ripulire, seguire le creature. Così si fa notte. E il giorno seguente si ricomincia da capo.
 
studentessa
La fatica di Sisifo. Il Sisifo presentato da Lucrezio
però simboleggia l’infelicità di chi aspira al potere che non gli basta mai
 
Docente
Si sente la scuola eversiva del vostro insegnante di ginnasio che vuole mettere tutto in politica. Sisifo è quello del masso rotolante.
 
studentessa
Le cito alcuni versi del terzo libro de De rerum natura: “Anche Sisifo ci sta davanti agli occhi nella vita, egli che si prefigge di chiedere al popolo fasci e scuri crudeli e si ritira sempre vinto e infelice”. Se vuole posso ricordarglieli anche in latino
 
Docente
Lascia perdere i testi sovversivi. Ricordati piuttosto del “pio Enea”.
 
Studentessa
Sì quello che il personaggio Naphta del romanzo La montagna incantata di Thomas Mann chiama “quel laureato di corte e leccapiedi della stirpe Giulia”.
 
Docente
Questa è sovversione inaudita e corruzione per giunta.
 
studente
Vedo, signora, che lei è molto impegnata al servizio del suo prossimo, di quelli a lei più vicini. Insomma della sua famiglia. Ma qui, a scuola, per noi, che cosa intende fare?
 
Docente
Oh questa è bella! Farò quello che devo: l'insegnante di latino e di greco! Vi detterò le traduzioni e i paradigmi dei classici in programma, vi leggerò e commenterò le pagine più significative dei manuali, vi suggerirò le bibliografie che voi, nel tempo libero, potrete usare per approfondimenti e ampliamenti. Voi dovrete lavorare in armonia con me, senza procurarmi inquietudine. Ordine e armonia sono sinonimi di umanesimo. Questa è appunto una scuola umanistica, di persone per bene, di buona famiglia: qui si impara a essere umani con decoro.
 
studentessa
Come ci aiuterà dunque a sviluppare la forma umana che abbiamo dentro?
 
Docente
L'ho appena detto, ma lo ripeto. Questa volta però dovrete capirlo. La mia educazione funziona nel modo seguente: io tradurrò gli autori in programma, consultando un quaderno compilato da me stessa. Così avrete una versione precisa e definitiva, indubbiamente più sicura che se fosse ricordata senza l'ausilio prezioso del foglio scritto. In fondo al vademecum ci sono i paradigmi che dovrete imparare a memoria. Con questo lavoro meticoloso, voglio fornirvi un modello di serietà e precisione. Sapete: al giorno d'oggi tante cose vanno a casaccio. Qui dobbiamo lavorare con rigore scientifico. Vi assegnerò dei compiti di verbi fino alla vigilia dell’esame di maturità.
 
Studentessa
Non credo che un esame di maturità si limite a richiedere questo. Mi scusi professoressa, ma come possiamo farci un'idea della cultura, della civiltà greca, e della nostra studiando soltanto i paradigmi e ripetendo le traduzioni dettate?
 
Docente
Cosa intendi con idea?
 
studentessa
Intendo l'elemento visivo: dagli eroi omerici che cadono come le foglie, ma rendono onore alla propria vita con il coraggio, con l'intelligenza, ai voli metafisici dell'anima eterna di Platone,
"simile alla potenza unita di una biga alata e di un auriga" 2, tutto si deve vedere; mentre leggo, appaiono immagini che mi fanno pensare, mi commuovono e mi aiutano a conoscere l'essere umano incluso in me. Lei mi capisce: intendo l'ijdei'n
  
Docente
Certo: è l'infinito dell'aoristo di oJravw
io lo so; e tu lascia perdere i voli metafisici dei filosofi e altri sogni, immagini oniriche che non sono tenuta a conoscere e, francamente, non mi interessano. Infatti io voglio procedere con
rigore scientifico, te l'ho già detto, per radicarvi alle cose concrete. Te lo ripeto ancora: manuali, regole e paradigmi. Io sono una filologa innanzitutto.
 
Secondo studente
Signora, i paradigmi sono esempi senza i quali non esiste efficacia educativa. Ma devono essere esempi di virtù, di giustizia, di generosità, di bellezza: sono questi i modelli di cui una scuola e
una nazione hanno bisogno.
 
Docente
Vi ho detto di non preoccuparvi: i paradigmi li ho imparati a memoria tutti, o quasi; quelli che non ricordo li vado a pescare nel quaderno dove li tengo in ordine alfabetico. Metterceli, a suo tempo, è stata una fatica certosina, e voi dovreste apprezzarne il valore. Questo è un esempio anche nel senso che dice lei: un paradigma di diligenza.
 
Secondo studente
Può essere; però la sua impostazione tecnicistica ignora l'aspetto eroico, quello estetico, l'etico, il religioso, l'agonistico della civiltà greca, e chissà quanti altri che noi non conosciamo.
 
Docente
Troppe cose in una volta.
 
Secondo studente
Ha ragione. Le faccio un esempio. Pensi al secondo stasimo dell'Edipo re, quando il coro chiede a Zeus di non porre fine alla nobile gara benefica per la città 3. Io sono convinto che tanti giovani demoralizzati, privi di idee, vuoti di entusiasmo, carenti di vita, trarrebbero incoraggiamento da un agonismo teso alla kalokajgaqiva 4. La letteratura e la filosofia greca vogliono educare al bello morale.
 
Docente
Lasci perdere la filosofia, che non mi riguarda, e dimentichi la competitività meschina, fautrice di invidia.
 
Secondo studente
Lei non ha capito; io auspico una gara di generosità: un lavoro politico che sia utile a molti, un bene comune xunovn, che susciti entusiasmo qui nella povli" 5 o almeno nel nostro liceo. Lei, professoressa, può essere la nostra guida: ha passato la vita a leggere gli autori dell'umanesimo; ci
aiuti a trovare l'idea che ogni uomo è una creatura sacra e non deve essere avvilito dalla prepotenza di altri uomini, né violentato o deriso dal potere. Se non raggiungiamo questa coscienza, per quale motivo dovremmo alzarci la mattina?
 
Docente
Io mi alzo per sistemare i bambini, lei per venire qua a fare il suo dovere. Ma non sembra che ne abbia una gran voglia. Il suo è un discorso superbo e contorto. Lei ha perduto di vista la modestia e la semplicità che insieme costituiscono la pura naturalezza.
 
Secondo studente
Ma si guardi intorno professoressa! Dov'è la naturalezza? Non vede che i giovani si drogano, si ubriacano, si stordiscono poiché non sanno trovare né Dio né l'uomo dentro se stessi? E siccome rimangono al livello animale della loro esistenza, si rendono simili alle bestie chine a terra e schiave del ventre. Raccolga questo mio appello: ci aiuti a trovare una natura meno guasta di questa che ci assedia e avvilisce: la città è piena di siringhe, di facce livide, di gente scoraggiata, devitalizzata. I drogati mi ricordano il gregge di Ades.
  
Docente
Mi pare di avere già sentito questi discorsi.
 
Secondo studente
E' vero, il mio discorso sa di libri più che di uomini e di esperienze; ma se non avessi fatto delle letture buone, non avrei armi con le quali difendermi dalla volgarità e dalla violenza. Due anni fa
questa classe ha iniziato uno studio appassionante sui testi classici della cultura europea: la ricerca della nobiltà della stirpe umana: una razza che sa guardare il cielo con gioia, sa spregiare i miseri
quattrini, sa apprezzare il bello con semplicità, sa dire ‘sì’ alla vita. Continuare tale lavoro per me, per molti, è un'esigenza profonda. Ci dia una mano. Dio gliene renderà merito.
 
Docente
Per le vostre ricerche è aperta la biblioteca tutti i giorni, dalle dodici alle tredici e venticinque; andate là con la mia bibliografia, compilate una scheda, prendete un libro in prestito, portatelo a
casa, studiatelo e ricavatene soddisfazione. Entro un mese però dovete restituirlo, altrimenti vi mandiamo i carabinieri a casa. Così vi abituate a fruire delle biblioteche consapevolmente e
responsabilmente.
 
Secondo studente
Signora, alla nostra età abbiamo bisogno di una guida.
 
Docente
Appunto: vi do la bibliografia che i miei professori, gli emeriti, mi diedero all'Università.
 
Secondo studente
Non basta: è necessario l'adulto esperto della materia che ci dia la visione generale, che riunisca in sinossi le conoscenze frammentarie, che metta ordine nell'apprendimento di un giovane cui mancano le categorie mentali dove collocare ordinatamente le nozioni.
 
Docente
Ma che cosa vuol dire? Lei pecca di astrattezza. Io di fatto posso leggere in classe le pagine più chiare dei manuali e indicarvi le parti da sottolineare. Ma crede davvero di risolvere le sue
difficoltà in questa sede con lo studio del greco e del latino? Il problema è quello di riuscire a svolgere i programmi ministeriali nel breve tempo a nostra disposizione: io devo dettare le
traduzioni e voi dovete impararle con i paradigmi dei verbi, la biografia degli autori e l’elenco delle loro opere. Questo non è un lavoro meccanico: è un ottimo metodo o mevqodo~ se preferite.
 
Studentessa: mevqodo~ ottima però: in greco è femminile come ojdov~, via.
 
Docente: fai silenzio tu, signorina saputella! Quando studiate a memoria con umiltà e con onestà le forme cardinali della lingua e le pagine essenziali, dense dei manuali, vi abituate a una disciplina necessaria per il successo nella vita: imparate a ubbidire senza discutere e senza almanaccare tanto. I ragazzi si drogano perché non hanno certezze; io qua ve le do: paradigmi manuali e obbedienza ai
superiori. Vita nobile, di razza, significa vita gerarchicamente ordinata, dove l'inferiore si sottomette, com'è naturale, a chi detiene il potere. Considerate il microcosmo del nostro istituto: qui
non c'è confusione da quando è arrivato il superiore attuale. Cosa ha fatto? Semplice: ha irreggimentato gli studenti, e ora le lezioni sono seguite. Voi prima non c'eravate, ma io c'ero, e voglio informarvi. Pensate: con la precedente gestione i ragazzi rumoreggiavano nei corridoi per tutto il tempo, o uscivano addirittura dalle porte aperte dell'istituto!
Se il preside Pietro Cazzani cercava di tenerli a freno, i più sfacciati osavano dire: “Scostati, Piero!”
Uscivano dall’aula tranne quando avevano in classe uno di quegli insegnanti sovversivi che, atteggiandosi a divi, si esibiscono per tre ore al giorno, spiattellano idee cariche di malizia e, con la scusa di interpretare i testi, attribuiscono al defunto Sofocle, per esempio, le loro convinzioni malsane, onde plagiare i giovani e indurli alla disobbedienza. Il nuovo Preside, assai giustamente, ha eliminato o degradato questi falsi profeti ed ha premiato me, onorandomi con una promozione. Contemporaneamente ha sprangato i cancelli: così gli studenti rimangono bloccati nelle aule, o per lo meno nell'edificio, e imparano che un professore è comunque degno di ascolto, se non altro perché è un superiore. Il vostro ex insegnante era uno di quei sobillatori ascoltati nei tempi bui, ed è stato punito, retrocesso dal liceo al ginnasio. Ricordo che una terza liceo scioperò e rumoreggiò a lungo per conservare quel docente sovversivo che inoculava lo spirito critico a voi poveri adolescenti, ma il Signor Preside tenne duro e lo emarginò.
Ha chiamato anche due ispettori. Il primo scrisse che colui era uno dei migliori insegnanti d’Italia. Ma noi potemmo annullare quel giudizio sbagliato perché lo stesso inquisito stupidamente, aveva detto che quell’ispettore era stato il suo professore di italiano e latino al liceo Mamiani di Pesaro. Così arrivò, senza che lui lo sapesse, il secondo.
Il due volte inquisito purtroppo è riuscito a ingannare, a sedurre anche questo che addirittura lo ha cooptato in un suo gruppo elitario e riformatore, ossia sovversivo, e noi non abbiamo potuto fare più niente. Ma per ora siamo riusciti a tenerlo al ginnasio, tra i bambini, dove ha minori possibilità di fare del male.
 
Primo studente
Noi l'abbiamo ascoltato con interesse e abbiamo imparato tanto, a partire proprio dallo spirito critico, e siamo in grado di dare giudizi, krivnein, con la nostra testa, ciascuno con la sua. Insomma, siamo kritikoiv.
  
Conclusione del prologo
Docente
Io sono stata promossa dal ginnasio al liceo, perché non ho mai fatto concessioni alla demagogia. Una volta, con il vecchio preside ora pensionato, perfino i ginnasiali osavano non ascoltare o addirittura sciamare via. Ma io continuavo a leggere grammatiche e manuali, anche se in classe restava un ragazzino solo che a sua volta leggeva il giornale. E proseguirò con il mio metodo a
maggior ragione, con l'aula piena. Infatti non vi serve studiare il significato di Ulisse nella letteratura occidentale, come pretendono certi fanfaroni capaci di collegare Omero non solo a Leopardi, ma pure a Joyce, mentre non si curano del fatto gli allievi conoscano il perfetto di tutti i verbi, compreso lambavnw 6
Tuttavia una nobile gara non verrà meno e anzi diventerà una cosa seria, non dubiti: chi ricorderà il
maggior numero di paradigmi avrà il voto più alto. Non c'è modo migliore di ripristinare l'agonismo dei Greci.
 
Studentessa
I suoi colleghi "educano" alla maniera sua?
 
Docenti.
I migliori insegnano come me, però sono più fiscali nella valutazione e nella sorveglianza degli scritti.
  
studentessa
Siete fiscali in che modo?
 
Docente
Quando vi interroghiamo, vogliamo vedere se ricordate quanto ricordiamo noi e vi abbiamo insegnato: infatti una è la verità, uno il sapere. Quando facciamo la sorveglianza stiamo molto attenti, data la sregolatezza connaturata negli adolescenti. Voi dovrete convincermi della vostra presenza collaborativa con un comportamento irreprensibile.
- suona la campanella -
Allora ci siamo intesi. Noi dobbiamo ricominciare la letteratura greca che è stata assassinata con l’intrusione di Nietzsche, di Hegel, di Heidegger e altri che non c’entrano niente: i cattivi maestri del vostro cattivo ex maestro. Per domani studiate il manuale da pagina uno a pagina cinque: la
vita di Omero.
 
Exit
 
 
Bologna 14 giugno 2025 ore 10 e 5 minuti.
 
p. s.
Questa notte ci sono stati bombardamenti reciproci tra Israele e Iran. C’è chi li approva. Questa terra sta diventando un inferno.
 
1 Platone, Apologia di Socrate, 38 a
2 Cfr. Platone, Fedro, 246 a
3 Cfr. Sofocle, Edipo re, vv. 879-880.
4 Somma di tutte le virtù: bellezza e bontà.
5 Città, comunità di cittadini.
6 Verbo tra i più comuni. Significa “prendo”. Al perfetto fa ei[lhfa.

Nessun commento:

Posta un commento