lunedì 16 giugno 2025

Edipo a Colono 111-116. Ultimi versi del Prologo


Antigone

111 Taci sivga. Si avvicinano infatti qui alcuni uomini

Edipo re di Tebe parlava molto. Ora da vecchio esule ha imparato ad ascoltare in silenzio: gliel’hanno insegnato il dolore e la cecità. Glielo raccomanda Antigonr-

 112 attempati antichi crovnw/ palaioiv, osservatori della tua seduta.

Il tempo crovno~ trasforma  in rovine uomini e monumenti

Alla fine di The Waste Land [1] Eliot afferma:"These fragments I have

 shored against my ruins" (v. 430), con questi frammenti ho puntellato

le mie rovine.

Le quali non significano solo decadenza: "Le rovine sono la cosa più viva della storia, perché vive storicamente soltanto ciò che è sopravvissuto alla sua distruzione, ciò che è rimasto sotto forma di rovine"[2].  Secondo Salvatore Settis nella nostra civiltà domina "il pathos delle rovine, di una frattura irreparabile che è necessario sanare: rinascere, insomma, come condizione indispensabile della tradizione e della memoria"[3].

Edipo

113Tacerò -sighvsomai- e tu nascondi il mio piede-povda-

Il termine pouv~ -podov~ piede è contento nel nome Oijdivpou~,  i genitori quando nacque gli fecero forare le caviglie e i piedi che si gonfiarono: oijdevw sono gonfio.

Edipo è docile con la figlia: ne ha bisogno e la ama riamato. Anche l’amore ci insegna l’ascolto

L’educazione ci raccomanda di ascoltare.

Sentiamo Stobeo[4] che riferisce parole di Zenone Stoico:” A uno che voleva chiacchierare (lalei`n) più che ascoltare, disse: “ragazzo, la natura ci ha dotato di una sola lingua e di due orecchie, perché ascoltassimo il doppio di quel che diciamo”.

Una nobile semplicità si trova in Anna Karenina  del conte Tolstoj:" Levin riconobbe le maniere piacevoli della donna del gran mondo, sempre calma e naturale… Non soltanto Anna parlava con naturalezza e intelligenza, ma con un'intelligenza noncurante, senza attribuire alcun pregio ai propri pensieri e attribuendo invece gran pregio ai pensieri dell'interlocutore"[5] .

114 fuori dalla strada nel bosco-kat ja[lso~-, finché io abbia saputo da loro

La sacralità del bosco delle Eumenidi offre un rifugio e una possibilità di maggiore attenzione rispetto alla strada frequentata. Non essere visto del resto lascia maggiore libertà di parola a chi viene ascoltato.

 

115 quali discorsi faranno. Infatti nell'imparare ejn tw`/ maqei`n

Imparare è una parola chiave nelle tragedie, come nell’Odissea.

L’eroe dell’apprendimento è Odisseo preso come modello da Lucio l’uomo-asino di Apuleio

116 c'è accortezza huJlavbeia delle cose che si fanno. - eujlabhv~ è la persona cauta che non si getta nelle cose o sulle persone. un difetto del primo Edipo.

Fine del prologo

Bologna 16 giugno 2025 ore 12, 03 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] La terra desolata,  del 1922.

[2] M. Zambrano, L'uomo e il divino, p. 228.

[3] Salvatore Settis, Futuro del 'classico', p. 91.

[4] Giovanni di Stobi (Macedonia) V sec. d. C.  Ha composto un’Antologia fatta di citazioni.

[5] Anna Karenina (1873-1877), trad. it. Milano, 1965, pp 703 e 704.

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