Edipo
64Allora alcuni abitano questi luoghi?
Edipo cerca delle persone che parlino poiché vede alla voce, (v. 138) cioè sa e vuole ascoltare
Straniero
65Ma certo e prendono il nome da questo dio.
Eponimo dunque è l’eroe Colono.
Edipo
66 Li comanda qualcuno oppure la parola spetta al popolo?
Il lovgo~ libero, la parresia è il primo elemento della democrazia
Straniero
67Queste terre sono governate a[rcetai dal re della città- kvat j a[stu-.
Il re è il primo, a[rcei-, dirige da rex appunto (regit) grazie alla sua capacità-duvnami~ che non è kravto~, prepotenza. Cfr. Euripide, Baccanti dove Tiresia dà a Penteo questo consiglio: “non presumere che il potere abbia potenza sugli uomini, ( mh; to; kravto" au[cei duvnamin ajnqrwvpoi" e[cein, v. 310). Il potere dunque non è potenza come il sapere non è sapienza: :"to; sofo;n d j ouj sofiva"(Baccanti, v.395
[astu designa il centro della città
Edipo
68 Chi è questo che governa con la parola e con la forza?
Il lovgo~ la parola deve avere anche la forza sqevno~ per governare. Anche il verbo qui usato kratei`
contiene l’idea della forza.
Cfr. Machiavelli: “Da qui nacque che tut’i profeti armati vinsono, e li disarmati ruinorono (…) come ne’ nostri tempi intervenne a Fra’ Girolamo Savonarola; il quale ruinò ne’ sua ordini nuovi, come la moltitudini cominciò a non crederli” (Il Principe, VI).
A Savonarola associo Allende tradito l’11 settembre del 1973 dai generali felloni.
Straniero
69Teseo si chiama, figlio di Egeo il re precedente.
Teseo è l’eroe nazionale di Atene. Il paradigma mitico di Pericle anche nelle Supplici di Euripide.
Edipo
70Non potrebbe qualcuno di voi andare come messaggero -pompov~- da lui?
Edipo non ha dimenticato di essere stato principe di Corinto poi re di Tebe e chiede un colloquio con il e di Atene
Straniero
71Con quale scopo? Per parlargli o per indurlo- katartuvswn- a venire?
Nel verbo ajrtuvw c’è la medesima radice che in ars. Sarà dunque necessaria l’arte della parola persuasiva.
Il personaggio Euripide nelle Rane si autocita ricordando questo verso:“oujk e[sti Peiqou'ς iJero;n a[llo plh;n lovgoς” (1391),
non c’è altro tempio della Persuasione che la Parola.
Edipo
72Perché dando un piccolo aiuto possa ottenere grandi vantaggi.
Edipo si attribuisce facoltà più che umane grazie alle proprie sofferenze sovrumane
Straniero
73E quale vantaggio a[rkesi~- da parte di un uomo che non ci vede?
Vantaggio è avere quanto basta- ajrkei`-. Non è il troppo né il più.
Nelle Fenicie di Euripide, Giocasta dice a Eteocle che il più ha soltanto un nome:
tiv d’ ejsti; to; plevon ; o[nom j e[cei movnon ( 553) , poiché ai saggi basta il necessario
(ejpei; tav g j ajrkounqj iJkana; toi'ς ge swvfrwsin 554), le ricchezze non sono proprietà privata dei mortali
(ou[toi ta; crhvmat j i[dia kevkthntai brotoiv 555), noi siamo curatori di cose che gli dèi possiedono
(ta; tw'n qew'n d j e[conteς ejpimelouvmeqa, 556) e quando essi vogliono, ce li ritolgono
o{tan de; crhv/zw's j, au[t j ajfairou'ntai pavlin (557).
Edipo
74Quante parole semmai diremo, le diremo tutte veggenti panq j oJrw`nta
Edipo afferma che se ha perso la capacità di vedere questa è passata alle sue parole
Bologna 14 giugno 2024 ore 16, 12 giovanni ghiselli
p. s.
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