Conducimi dunque tu, figliola, 188
dove, procedendo sul terreno della pietà
Sofocle è convinto che il cammino della devozione- eujsevbeia, pietas, conduce in un porto sicuro.
Nietzsche sostiene che invece Il sacrilego “l’empio Euripide” (La nascita della tragedia cap. 10) aprì la strada ai beffardi Luciani dell’antichità. L’ultimo grande tragediografo greco racconta l’uccisione di Neottolemo con parole di sdegno contro i ministri delfici e il loro Dio. Nell'Andromaca Neottolemo, il ragazzo di Achille, stando sotto gli occhi di tutti, prega il dio delfico, e viene ferito; allora domanda:"tivno" m j e{kati kteivnet j eujsebei'" oJdou;" h{konta; poiva" o[llumai pro;" aijtiva";", perché mi uccidete mentre sono giunto sulla strada della pietà? Per quale colpa muoio?"(vv.1125-1126), ma nessuno dei molti presenti gli rispose; anzi lo uccisero colpendolo con pietre. Tutto questo è raccontato da un messo che alla fine della rJh'si" (v.1164) accusa Apollo di essere w{sper a[nqrwpo" kakov", come un uomo malvagio, e domanda:"pw'" a]n ou\n ei[h sofov";", come potrebbe essere saggio?.
qualche parola potremmo dire, qualche altra ascoltare, 190
e non dobbiamo combattere contro la necessità.
La necessità è inevitabile. Edipo lo comprende alla fine del suo percorso.
Seneca chiude l’Epistola 54 con queste parole: “Non faccio assegnamento nemmeno su una giornata intera nihil cogito de die toto. Il saggio non fa nulla contro voglia. Evita la necessità poiché vuole quello cui lei lo costringerà.
Nihil invitus facit sapiens: necessitatem effŭgit, quia vult quod coactura est. Vale ( 7)
Coro
Lì: non volgere il piede fuori
da quel gradino roccioso.
Edipo che a Tebe comandava qui deve subire degli ordini. E li esegue. Da un’attività negativa è passato a una passività positiva. Ha imparato ad ascoltare.
Edipo
Così? -Coro: Basta, come hai sentito.
Edipo Devo sedermi?-Coro: Di fianco sì, sull’orlo
della roccia, rannicchiandoti. 196
Edipo è in bilico e deve restringersi per non esporsi ai colpi della sorte.
Lo facciamo tutti quando ci troviamo in difficoltà. In bicicletta con il vento contrario, per esempio.
Quando è favorevole invece piuttosto ci estendiamo.
Antigone
Padre, questo è compito mio: accorda- a[rmosai
in questo accordo del passi tra padre è figlia c’è anche l’armonia delle anime.
il passo con il mio passo calmo…
L’accordo dei due infonde calma. C’è un’angoscia risanata.
Edipo
Ahimé, ahimé
Antigone
Appoggiando il tuo vecchio corpo 200
Alla mia mano amorevole.
L’armonia della concordia diventa amore.
Erich Fromm nota che nell’Edipo re non ci sono espressioni d’amore tra Edipo e Giocasta.
In Il linguaggio dimenticato lo psicoanalista americano considera il parricida Edipo, e Giocasta, quali rappresentanti di quella civiltà matriarcale, antiautoritaria, antistatale, che viene faticosamente sconfitta dalla seguente cultura patriarcale, foriera del principio di autorità impersonato da Creonte. In questo conflitto, il desiderio sessuale del figlio per la madre non entra: "Nel mito non vi è indizio alcuno che Edipo sia attratto o si innamori di Giocasta"(p.192). Fromm sostiene pure che il figlio di Laio non ha il merito di avere risolto un enigma difficile, ma quello di avere svelato il senso latente della domanda, ossia l'importanza e la centralità della creatura umana quando risolve l’enigma della Sfinge con la risposta “l’ uomo”.
Bologna 20 giugno 2025 ore 18, 49 giovanni ghiselli
p. s.
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