io in Grecia |
Ieri sera a "Carta
bianca" il sempre presente canuto sanguinario, con parole non umane,
reclamava, gracilenta voce spadonis
instar, la pena di morte per chiunque metta piede in casa altrui non invitato,
magari un postino veloce, o uno spazzacamino affumicato, o un santo sacerdote
con in mano la palma benedetta. O addirittura una fulgida ragazza.
Se fosse stato cólto, il
sanguinario il canuto avrebbe potuto citare Shakespeare per minimizzare la vita
delle fulgide ragazze che molto probabilmente non gli stanno a cuore granché.
"Golden lads and girls all must/as chimney-sweepers,
come to dust” (Cimbelino,IV, 2),
ragazzi e fanciulle d’oro tornano tutti alla polvere come chi spazza i camini.
Certe istigazioni a
delinquere andrebbero prima proibite, poi punite severamente, seppure mai e poi
mai con la pena di morte invocata da certa gente.
Gino Strada, persona nobile e
generosa come poche altre, mentre dovremmo esserlo tutti noi umani,
ha replicato alla stridula strige qualche
giorno fa, dicendogli che deve avere dei disturbi mentali. Errasti, candido
Gino, di gran lunga errasti! Quello fa rifulgere agli occhi di chi lo legge la
giornaliera luce di una gazzetta becera e, come capo di altri pennivendoli, riceve una paga centinaia o migliaia di volte
più alta del sottosalario dei tanti schiavi neri, o gialli, o bianchi che
siano, comunque poveri. Di questi sostiene con accanimento razzista che non
vanno emancipati, ma fatti sloggiare anche dai tuguri dove dormono, e gettati
in mezzo alle strade. Il razzismo di siffatta borghesia orrenda, e mentalmente
stracciona, vorrebbe colpire tutti i poveri.
Secondo loro i buoni sono
solo gli abbienti, anzi, se fossero meno ignoranti li chiamerebbero optimates
dei quali Cicerone nell’orazione Pro
Sestio (del 56 a.
C.) dà questa definizione: “Omnes optimates sunt qui neque nocentes
sunt, nec natura improbi nec furiosi, nec malis domesticis impediti” (97),
sono tutti ottimati quelli che non sono nocivi, né per natura malvagi né
squilibrati, né inceppati da difficoltà familiari.
I poveri: i negri poveri, gli arabi poveri, i cinesi
poveri, gli italiani poveri sarebbero tutti, a parer loro, nocentes et
natura improbi ac furiosi, et malis domesticis impediti.
A me dispiace che la figlia
di Enrico Berlinguer dia troppo spesso la parola a tanta canaglia.
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