NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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mercoledì 13 marzo 2019

“Carta bianca” del 12 marzo 2019

io in Grecia
Spadonum gracilentis vocibus nimium quantum addicta (cfr. Ammiano Marcellino, XXI, 16, 16)

Ieri sera a "Carta bianca" il sempre presente canuto sanguinario, con parole non umane, reclamava, gracilenta voce spadonis instar, la pena di morte per chiunque metta piede in casa altrui non invitato, magari un postino veloce, o uno spazzacamino affumicato, o un santo sacerdote con in mano la palma benedetta. O addirittura una fulgida ragazza.
Se fosse stato cólto, il sanguinario il canuto avrebbe potuto citare Shakespeare per minimizzare la vita delle fulgide ragazze che molto probabilmente non gli stanno a cuore granché.
"Golden lads and girls all must/as chimney-sweepers, come to dust” (Cimbelino,IV, 2), ragazzi e fanciulle d’oro tornano tutti alla polvere come chi spazza i camini.
Certe istigazioni a delinquere andrebbero prima proibite, poi punite severamente, seppure mai e poi mai con la pena di morte invocata da certa gente.
Gino Strada, persona nobile e generosa come poche altre, mentre dovremmo esserlo tutti noi umani, ha replicato alla stridula strige qualche giorno fa, dicendogli che deve avere dei disturbi mentali. Errasti, candido Gino, di gran lunga errasti! Quello fa rifulgere agli occhi di chi lo legge la giornaliera luce di una gazzetta becera e, come capo di altri pennivendoli,  riceve una paga centinaia o migliaia di volte più alta del sottosalario dei tanti schiavi neri, o gialli, o bianchi che siano, comunque poveri. Di questi sostiene con accanimento razzista che non vanno emancipati, ma fatti sloggiare anche dai tuguri dove dormono, e gettati in mezzo alle strade. Il razzismo di siffatta borghesia orrenda, e mentalmente stracciona, vorrebbe colpire tutti i poveri.
Secondo loro i buoni sono solo gli abbienti, anzi, se fossero meno ignoranti li chiamerebbero  optimates dei quali Cicerone nell’orazione Pro Sestio (del 56 a. C.) dà questa definizione: “Omnes optimates sunt qui neque nocentes sunt, nec natura improbi nec furiosi, nec malis domesticis impediti” (97), sono tutti ottimati quelli che non sono nocivi, né per natura malvagi né squilibrati, né inceppati da difficoltà familiari.
I poveri:  i negri poveri, gli arabi poveri, i cinesi poveri, gli italiani poveri sarebbero tutti, a parer loro, nocentes  et  natura  improbi ac  furiosi, et  malis domesticis impediti.

A me dispiace che la figlia di Enrico Berlinguer dia troppo spesso la parola a tanta canaglia.

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