Diamo spaccio a chi ora spaccia
trionfando l’odio tra i sessi che avvelena e accieca la vita di uomini e donne.
Nel corso
della cultura e del costume europeo ha vinto, purtroppo, l'odio tra i sessi gà
raccontato da parte della poesia antica: tutte le cinquanta Danaidi, meno una,
hanno assassinato gli sposi,
le
Lemniadi, ardite femmine spietate, hanno trucidato tutti i maschi della loro
isola, tranne una che ha salvato il babbo suo, Clitennestra ha ucciso Agamennone, Oreste la
madre, Procne e Medea i propri figli per punirne i padri fedifraghi, poi arrivò
il cristianesimo il quale" diede a
Eros del veleno da bere: egli non ne morì, ma degenerò in vizio"[1]. Ora certe persone dalla continua,
fastidiosa presenza mediatica, cercano di dare a Eros il colpo di grazia spargendo
favrmaka kakav. Sono spesso donne frustrate che
scimmiottano i maschi peggiori: questi e quelle spregiatori e nemici giurati
dell’altro sesso dal quale non hanno ricevuto le gratificazioni che speravano,
insomma pochi baci e tante botte, batoste, con mille umiliazioni.
Ci sono tuttavia molte donne intelligenti,
belle e non belle, che comunque sanno apprezzare l’intelligenza, la cultura e
lo stile di uomini simili a loro. E riconoscono e rifiutano la canaglia. Ne ho
conosciute meravigliosamente diverse decine in vita mia e riconosciute migliaia
nei libri, nei film, nei canti del popolo.
Il solito
giannetto, poverello di roba ma ricco di
affetti
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