Polibio |
L’esempio dei potenti determina le mode: ajnakuvklwsi"
tw'n politeiw'n (Polibio, 6. 9, 10) e orbis (Tacito, Annales,
III, 55).
La moda attuale viene dal potere senza limiti del
capitale che promette a tutti abbondanza di mezzi. Ma è una personata
miseria,
una povertà mascherata. Una deficienza
materiale, culturale, morale
“Non vi è, nel destino tutto
dell’uomo, sventura più dura di quando i potenti della terra non sono anche i
primi uomini. Tutto diventa falso obliquo mostruoso, quando ciò avviene”[1].
Questo topos
vale anche per il costume femminile: il cattivo esempio che le donne importanti
danno a tutte le altre viene biasimato da queste parole di Fedra nell'Ippolito di
Euripide: " wJ~ o[loito pagkavkw~ - h{ti~ pro;~ a[ndra~ h[rxat
jaijscuvnein levch - prwvth quraivou~ (vv. 407 - 409), fosse morta malamente colei che
per prima disonorò i letti di casa con uomini esterni. Infatti, continua Fedra,
questo male ha cominciato a propagarsi dalle case nobili: "ejk de;
gennaivwn dovmwn" (v.
409). Quando le turpitudini (aijscrav) sono reputate belle dalle persone di alta
condizione, certo sembreranno belle anche al volgo (vv. 411 - 412).
Anche Tacito noterà che le mode
provengono dalle persone di alta condizione sociale, talora perfino
dallimperatore: con Vespasiano terminò il lusso del tempo di Caligola, Nerone e
delle splendidissime famiglie senatorie. Probabilmente il cambiamento provenne
da questo imperatore rappresentante di una borghesia pecuniosa ma parca: "Nisi
forte rebus cunctis inest quidam velut orbis, ut quem ad modum temporum vices
ita morum vertantur "(Annales , III, 55), a meno che
per caso in tutte le cose ci sia una specie di ciclo, in modo che, come le
stagioni, così si volgano le vicende alterne dei costumi.
Tacito |
Su questo
argomento è interessante la riflessione di Santo Mazzarino: "L'idea tacitiana del "ciclo"
economico dal 30 a. C. al 68 d. C. è, in fondo, un nuovo dono del pensiero
filosofico alla storiografia antica: all'"anaciclosi" polibiana, che si applica alle forme
costituzionali, si aggiunge così un similare concetto di orbis ,
applicato all'economia. Questo concetto del luxus senatorio
stroncato... dall'avvento, nel 69 d. C. , di una borghesia "pecuniosa"
ma parca, basterebbe a fornire taluni elementi essenziali per una storia
sociale del periodo dal 69 d. C. - l'anno di Galba, Otone, Vitellio - fino a
tutta l'età flavia: del periodo, insomma, che Tacito aveva trattato nelle Historiae "[2].
Se si pone
mente al latino rex si
deve pensare alla parentela di questa parola con il verbo greco ojrevgw, "tendo, stendo". "La radice deriva dall'indoeuropeo *reg - che ha dato
come esito in greco ojreg - (con protesi di oj - ) in latino reg - "[3] da
cui rego, dirigo, regio, regione e rectus, diritto.
Quindi "in rex bisogna vedere non tanto il sovrano quanto
colui che traccia la linea, la via da seguire, che incarna nello stesso tempo
ciò che è retto"[4].
Anche i ragazzi sanno che il rex deve agire recte:
infatti, quando giocano, dicono: sarai re se farai bene: "at pueri ludentes 'Rex eris ' aiunt/ 'si recte facies" [5].
Insomma il rex deve dirigere sulla retta via. Il re allora
non può essere contorto. Nemmeno la virtù può esserlo: “et haec recta est,
flexuram non recipit ” (Seneca, Ep. 71, 20), anche questa
è diritta, non ammette piegatura.
A proposito delle mode aggiungo: per secoli non si riconosceva bontà agli Ebrei. Ora non esiste un Ebreo cattivo.
Sono contento che Liliana Segre, una donna intelligente, educata colta, venga protetta e salvaguardata, però vorrei che venissero aiutate anche altre donne in difficoltà, ma di classe meno elevata e di visibilità minore. Anche se sono meno colte, intelligenti e bene educate di Liliana la quale mi è simpatica come tutti quelli che hanno subito ingiustizia. Per giunta era una ragazza bella e conserva segni di quella bellezza. Cosa c'entra? ribatteranno gli indifferenti al kalòn. Per me la bellezza è un valore, rispondo.
A proposito delle mode aggiungo: per secoli non si riconosceva bontà agli Ebrei. Ora non esiste un Ebreo cattivo.
Una volta le donne dovevano essere sottomesse, ora devono andare e stare al potere.
Una volta il comunismo era la panacea, il bene del mondo, ora sarebbe il peggiore dei mali.
Io che non seguo le mode dico questo: ci sono uomini e donne di qualsiasi nazionalità cultura religione, buoni e cattivi, belli e brutti, colti e ignoranti.
Liliana Segre |
Spero che la giovinetta Liliana non abbia subito anche le violenze orrende perpetrate sulle ragazze ciociare dalla feccia dell’esercito che ha vinto la seconda guerra mondiale come mi mostrò quando ero un adolescente il film di De Sica La Ciociara. Ne rimasi inorridito. Ho ricordato questa violenza siccome se ne è parlato troppo poco come succede sempre a proposito delle brutalità perpetrate dai vincitori.
Quanto al potere alle donne e al testosterone che, come tanti immagino, fino a ieri non sapevo nemmeno cosa fosse, domando alla Gruber: perché non propone la castrazione chimica per tutti i maschi che non le piacciono? Immagino che siamo davvero tanti noi maschi a rischio.
Quanto al comunismo, dobbiamo alla paura che facevano le sue denunce e rivendicazioni sostenute dalla potenza sovietica, se una volta gli operai venivano trattati da uomini, non da servi o da schiavi come avviene ora è diventato di moda dopo la caduta del muro, l’unico di cui si parla da trenta anni.
Baci
gianni
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