Ieri a “Piazza pulita” Lilli Gruber
ha invocato il “politicamente corretto”.
Per alcune persona esso è la conservazione
dei privilegi ai pochi che li hanno, insomma alle caste sempre più chiuse.
Questa situazione di ingiustizia,
secondo costoro, non va messa in discussione.
Giustamente il buon carlo Calenda
nella stessa trasmissione ha detto che in Italia stanno accrescendosi due
grandi iniquità: l’esclusione dei poveri e dei quasi poveri, gran parte degli
Italiani dunque, da una buona istruzione-educazione e dalla migliore sanità. La
prima esclusione, aggiungo, provoca tanti crimini e tante morti, la seconda non
pochi dolori e diversi decessi dei quali è colpevole lo stato delle cose e lo
Stato senza altro.
Non una parola su questo della
nostra cara, ossia costosa femminista. Secondo lei le uniche grandi e criminali
ingiustizie sono il maschilismo e il razzismo, e su questo concordo, purché si
marchi come criminale ogni forma di razzismo, non solo quello contro gli Ebrei.
Gli Ebrei migliori come la senatrice Liliana Segre e Moni Ovadia condannano
l’odio da qualunque parte venga e a chiunque sia diretto. Tanti Ebrei che ho
incontrato sono ottime persone come i due famosi nominati sopra. Le ragazze
ebrèe poi hanno un fascino particolare, come molte altre mediterranèe del resto,
ma loro in genere sono particolarmente studiose e quindi riflessive. Spero di non ricevere dai soliti
imbecilli le accuse di maschilismo e razzismo se dichiaro che mi piacciono
molto le donne a partire da quelle more, rotonde, colte e intelligenti.
Per quanto riguarda
l’antimaschilismo o il tanto sbandierato femminismo (tutto il potere alle
donne!, altro che ai Bolscevichi!) della Signora, costei a parer mia non fa che
incentivare il sospetto, il
risentimento, il rancore dei frustrati dell’un sesso e dell’altro. Tale
frustrazione con risentimento che arriva all’odio, provoca dolore e istupidimento,
e a lungo andare una scabbia che dissecca la vita. Certo, ci sono state tante
ingiustizie nei confronti delle donne e alcune purtroppo sussistono. Ma la più
vera e più grande, eppure mai dichiarata a parole, non dalla Gruber, è che
moltissime donne, forse figlie di un dio minore, lavorano per 10 euro all’ora,
o anche meno, mentre pochissime altre donne, probabilmente di razza superiore,
ariano o semita o uralo altaica che sia, ne prendono centinaia se non migliaia
di volte tanto. E questo, sia chiaro riguarda pure gli uomini: neri,
extracomunitari, padri, mariti italiani che hanno perduto o smarrito il lavoro e
non hanno i soldi per dormire in un letto coperto da un tetto, o migranti che
hanno visto i figli impallidire poi diventare lividi prima di morire. Di queste
ingiustizie la gran Signora, assai risentita per altro, per altri motivi, non
si cura per niente.
Ha detto bene Padellaro: “la
sinistra si è resa antipatica (…) Basta pensare che al gioco d’azzardo vanno
più soldi che alla sanità”. Non so bene in quali termini, non me ne intendo,
non so nemmeno giocare a scopone, sebbene anche a me Zeus- chiunque egli sia-
abbia concesso di capire qualcosa. Ma sono certo che non sono di sinistra
partiti e governi che lasciano sussistere le carenze e le sperequazioni
denunciate sopra.
Vorrei solo che la ragione umana e
la delicatezza l’avessero vita sui vaneggiamenti delle Furie, delle Erinni e
dei Titani, gli eterni nemici della cultura.
Vero è che spesso nella letteratura,
come nella vita Eros si associa a Eris (Contesa) ma questa può essere buona o
cattiva come ci insegna Esiodo (Opere
e Giorni, 14s.). Io ne auspico una
terza : ajgaqw'n
e[ri", una contesa, una gara davvero
olimpica, quella dei benefici reciproci tra maschi e femmine. Un’ottima Eris
sia la nostra e consegua vittoria per
sempre
Saluti e baci
giannetto il poverello di Pesaro.
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